LO SVENTURATO PROFUMO CHIESE AIUTO A CELLI PER FERMARE LA GABANELLI
Alessandro Profumo non ha mai nutrito alcun dubbio: sui derivati la sua Unicredit ha sempre avuto ragione. Se torto c'è stato, è tutto del mercato che si è spaventato per una semplice trasmissione tv, quel Report di Milena Gabanelli andato in onda il 14 ottobre scorso, e che è stato causa di un salasso di quasi il 30 per cento per chi nei giorni successivi aveva in mano azioni Unicredit. Profumo è sempre stato convinto di avere ragione da avere deciso di offrire quel giorno alle telecamere della Gabanelli la presenza di Gianni Coriani, direttore generale di Unicredit banca di impresa. E così è stato. Solo dopo che l'ennesimo collaboratore e consulente gli ha spiegato di ritenere una follia la partecipazione a quella trasmissione, Profumo si è convinto a fare un passo decisivo. Ha chiamato un ex manager del gruppo, Pierluigi Celli, gli ha chiesto che rapporti aveva con la Gabanelli all'epoca della sua esperienza da direttore generale Rai, e lo ha pregato di intervenire sulla stessa spiegandogli ogni dettaglio sui derivati. Celli, che uscì da Unicredit con la bava alla bocca nei confronti di Profumo (ma il gran capo di Unicredit, così sicuro di se stesso non se ne accorse), alla Gabanelli ha effettivamente telefonato. E quando il povero Coriani si è trovato di fronte alle domande di Report è sbiancato: come facevano quelli lì a conoscere nel dettaglio tutti i segreti di Unicredit? E così ha tentato una difesa impossibile, spiazzato dal numero di informazioni in mano alla Rai. Indovinate un po' chi le aveva passate alla Gabanelli...
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4 commenti:
Gabanelli, si chiama Milena Gabanelli. Con una sola "b". Ti spacci come direttore giornalistico: almeno i nomi dovresti scriverli giusti, che ne dici? O vuoi fare il bis con quella meravigliosa prima pagina di ItaliaOggi di qualche settimana fa in cui storpiasti in "Spaccatorella" il poliziotto "Spaccarotella"? Poi, quando te la prendi con Ezio Mauro, rischi di non essere credibile. Lui, almeno, i nomi li scrive corretti. La saluto, caro "Becchis", e buon lavoro.
Marco Ciardo
Caro Ciardo, al di là del suo tono polemico, quando si commettono errori, c'è una strada sola: le scuse. Ha ragione lei, correggo subito
Caro Bechis,
ho riletto il mio post. Ho peccato davvero di eccesso polemico. Mi scuso anche io, sinceramente. Non sono quasi mai d'accordo con quello che lei pensa e scrive, ma ciò non eslude il dovere del garbo e del rispetto. Un cordiale saluto e sinceri auguri di buon lavoro, M.C.
Ps: già che c'è, dovrebbe correggere "Gabbanelli" anche nella colonna delle etichette... Saluti. M.C.
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