MORRICONE NON FA POLITICA. O ALMENO NON LA FA GRATIS PER TUTTI...
Sostiene il maestro Ennio Morricone in un'intervista al Corriere della Sera firmata da Aldo Cazzullo: "Non ho mai parlato di politica in vita mia. Non mi schiero. Non milito. Faccio un altro mestiere". E non schierandosi, ma facendo un altro mestiere spiega da tecnico: "A me pare che l'Italia si stia rimettendo in sesto. Sono contento di questo governo: ha lavorato per il bene di tutti, nell'interesse del paese. L'altro giorno ho sentito al telegiornale il segretario dell'Udc, Cesa, dire che Berlusconi ha sbagliato a fare leggi per se stesso. Ma noi italiani ce ne eravamo già accorti, e sappiamo bene che Cesa, Casini e tutti gli altri quelle leggi le hanno votate...". Il tecnico Morricone aggiunge: "Della politica di oggi non mi piacciono gli insulti ai senatori a vita, e le calunnie contro Prodi (...) Io Prodi e Padoa Schioppa non li ho mai incontrati in vita mia, ma apprezzo come stanno cercando di rimediare al dissesto che hanno trovato. Lo so che la maggioranza è spesso divisa. Ma è normale che in un'alleanza ci siano contrasti. La sinistra che chiamano radicale non è poi così irragionevole: la finanziaria l'ha votata, ora pure la riforma delle pensioni e del welfare". Morricone, che non si schiera mai, è stato eletto nella costituente del partito democratico in cima a una lista per Veltroni. Ma è stato per errore: "ho chiesto di essere depennato, mi hanno risposto che era tardi. Allora ho scritto a Veltroni per spiegargli che alla costituente non sarei mai andato. Ho una sua lettera di risposta, molto cortese. E' d'accordo con me: quel che posso fare per l'Italia, lo farò con la musica". Naturalmente un musicista non schierato, apolitico e indipendente come Morricone deve essere solo lontano parente di quel Morricone che il 19 febbraio 1997 presentò al teatro Olimpico di Roma il nuovo inno dell'allora partito democratico della sinistra di Massimo D'Alema, da lui stesso composto. Fu la rappresentazione di quel lontano parente a costare 232.383.959 di vecchie lire dell'epoca.
Morricone, tecnico e apolitico, si sente invece patriota, e confessa al Corriere di avere un sogno: reinterpretare l'inno di Mameli. Naturalmente lui, il premio Oscar Ennio Morricone. Non quell'Ennio Morricone- probabile caso di omonimia- musicista meno patriota che pizzicato nel 2001 dall'Agenzia delle Entrate per avere evaso il fisco italiano prendendo una residenza fittizia a Montecarlo, fu costretto a pagare per mettersi in regola 1 miliardo, 189 milioni e 933 mila lire dell'epoca...
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