Ma che flop per Repubblica, umiliata dal Corriere nella guerra a Berlusconi
Silvio Berlusconi tira fuori- manco a dirlo- l’ultimo sondaggio che gli darebbe nonostante tutto una popolarità al 61 per cento e manda a quel paese l’inchiesta di Bari e gli inchiestisti di Repubblica e Corriere della Sera: «Non muterò le mie abitudini. Io sono fatto così e non cambio. Se mi vogliono, sono così. E gli italiani mi vogliono: ho il 61 per cento dei consensi. Mi vogliono perché sentono che sono buono, generoso, sincero, leale, che mantengo le promesse». Certo, ammette il presidente del Consiglio, «all’estero tutto ciò non ha fatto bene, ma la verità viene sempre fuori». E liquida il caso Tarantini-escort così: «Purtroppo abbiamo sbagliato l’ospite e lui ha sbagliato l’ospite dell’ospite». Per la prima volta Berlusconi è pure sceso nel dettaglio delle accuse della escort, facendosi tirare a un faccia a faccia che farà venire i brividi a molti suoi collaboratori. “Ho fatto una promessa?”, ha sostenuto il premier, “ma veramente voi pensate che io mi metta a fare una pratica edilizia per qualcuno in un comune rosso, in una provincia rossa, in una regione rossa? Dovrei essere uscito di testa. Ma tanto le menzogne vengono fuori”. Insomma, è già qualcosa che il presidente del Consiglio abbia ammesso di avere sbagliato a frequentare un imprenditore non proprio da Financial Times come Giampaolo Tarantini e ancora di più a fare la corte a una delle sue invitate (così almeno risulterebbe dalle registrazioni divulgate alla stampa). Probabilmente sarebbe stato più prudente non entrare nei particolari della promessa sulla pratica edilizia, tanto più che a detta della diretta interessata che per questo coverebbe rabbia nei confronti di Berlusconi, la pratica è ancora lì sepolta come un tempo. Ma la scelta di affrontare perfino gioiosamente il “dossier Bari” che sta causando un maldipancia notevole ai suoi collaboratori di palazzo Chigi e perfino a non pochi parlamentari del Pdl, non è stata un passo falso. Quel “mi dovete prendere così” bagna parecchie munizioni di quelle che un po’ negli uffici giudiziari, un po’ sulle colonne della stampa, si stavano preparando. Munizioni per altro non di particolare efficacia. Da un mese e mezzo a questa parte, con buona pace di Ezio Mauro e del suo staff di Repubblica che hanno cercato la pistola fumante, gli unici due colpi giornalistici degni di qualche nota li ha messi a segno il Corriere della Sera, senza farne nemmeno una campagna stampa. Il primo è stato naturalmente l’intervista a Patrizia D’Addario che ha sostenuto di avere conosciuto Berlusconi di sfuggita e alla seconda volta di essere finita nel letto regalato da Vladimir Putin al premier italiano. Il povero Giuseppe D’Avanzo da più di un mese cercava anche solo l’ombra di un fatto così passandosi uno dopo l’altro parenti, amici, ex fidanzati e semplici conoscenti di Noemi Letizia. E si è trovato con un pugno di mosche in mano. Il secondo colpo l’ha messo a segno ieri di nuovo il quotidiano di Ferruccio De Bortoli. Il giornale avversario, stordito dal primo scoop, ha provato subito a sguinzagliare i suoi segugi a Bari. Nuovo buco nell’acqua: interviste all’amica del cuore di Patrizia, all’amico-amica transessuale, a qualche altra ragazza allegra, e nessuna che avesse mai frequentato il lettone di Putin! Ne è venuto fuori un servizio di coda di Verissimo. Mentre gli inchiestisti di Mauro si stavano specializzando in storie da Via col Vento 2000, quelli del Corriere si sono fatti la domanda giusta: ma se questo Tarantini portava a tutti belle ragazze, ha avuto o almeno provato ad avere qualcosa in cambio? Ieri la risposta: provare ci ha provato. E il Corriere ha trovato un imprenditore barese, Enrico Intini, che ha pagato 150 mila euro a Tarantini per essere introdotto negli affari del palazzo che conta. Quello gli ha combinato un appuntamento con Guido Bertolaso, ma è stata aria fritta: di commesse nemmeno una. Mezza notizia, e forse vale la pena ancora indagare. Ma almeno mezza il Corriere l’ha portata a casa. Rossi di rabbia (e un po’ di vergogna) i concorrenti diretti ieri hanno provato a sfoderare la loro pistolina fumante: un video di una festa a villa Certosa dell’11 agosto 2008. Tutti a tavola, una vecchia gloria del pop che suona (Simon Le Bon), qualche ragazza che si fa trascinare dalla musica e balla. C’è anche Berlusconi che saluta gli ospiti. Tutto qui? Tutto qui, roba che l’11 agosto trovi anche dal vicino di casa ad Ostia. Commento del corsivista dell’Espresso: in quelle ore “il mondo vive ore di angoscia per la crisi Russia-Georgia”. E il premier che fa? Balla. Ma andassero a fare un altro mestiere!
Franco Bechis
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2 commenti:
ahahah, ridicolo bechis..
Sono qui per farla divertire... E pensi che lo faccio perfino mettendoci faccia, nome e cognome...
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