Gianfranco Fini ha regalato
un milione- un milione e mezzo di euro a suo cognato, Giancarlo Tulliani,
sottraendolo alle casse del partito che guidava, Alleanza Nazionale. E’ stato
Tulliani ad acquistare la celebre casa di Montecarlo con la Printemps Ltd l’11
luglio 2008 ed è stato lui a rivendersela alla Tulliani immobiliare (Timara
Ltd) al solo scopo di confondere le tracce sulla proprietà. Dalla vendita di
quella casa Alleanza Nazionale ha ricevuto 300 mila euro, una cifra con cui a
Montecarlo non si poteva acquistare nemmeno un box auto o una cantina. Prima
della vendita c’era stata un’offerta superiore al milione di euro. Oggi con la
stessa metratura nella stessa via vengono venduti appartamenti al prezzo di
2,5-3 milioni di euro. E’ chiaro il danno inferto al partito politico e l’ingente
vantaggio finanziario consentito al cognato di Fini, che può rivendersi l’immobile
ai valori veri di mercato. Ora che il ministro della giustizia dell’isola di
Santa Lucia, ai Caraibi, ha certificato la proprietà di Printemps e Timara in
una lettera riservata al suo primo ministro, di cui è venuta in possesso la
stampa locale, la verità è venuta alla luce: quella casa è passata dalla
famiglia politica alla famiglia personale di Fini. Non c’è più bisogno nemmeno di
fare perdere tempo e soldi ai magistrati italiani che oltretutto non sarebbero
stati in grado di venire a capo di nulla, vista la raffinatezza dell’operazione
compiuta in un paradiso fiscale. Sembra grottesca alla luce di questo documento
ufficiale del governo di Santa Lucia quella risposta che Fini stesso diede poche
settimane fa ad Enrico Mentana che lo intervistava per il Tg di La7: “Non ho nulla da temere perchè non ho nulla da
nascondere. Rideremo quando sarà fatta chiarezza dalla magistratura, basta
aspettare qualche settimana, qualche mese”. Non è stato necessario tanto tempo,
per fortuna. E guardando quella lettera c’è davvero da ridere. Ma non è il
presidente della Camera a poterlo fare. Dovremmo ridere noi chiamati “infami”,
appellativo che come ricordava giustamente Marco Travaglio, fa parte del gergo
usato dai mafiosi per attaccare chi sceglie la verità e lo Stato e non loro. Ma
non c’è molto da ridere, perché la questione è assai seria e grave. Quel
documento pubblicato dalla stampa caraibica, che certifica la vendita a
Tulliani della casa di Montecarlo, dimostra che Fini ha mentito sia davanti al
suo partito che di fronte all’opinione pubblica. E’ un peccato grave per un
uomo politico, in grado da solo di rovinare carriere in molti paesi del mondo. E’
un peccato più grave se commesso dalla terza carica istituzionale del paese,
oltretutto con minacce gravi e a questo punto del tutto ingiustificate alla
libertà di espressione e di stampa in Italia. Dopo questa clamorosa bugia
svelata dal governo di Santa Lucia, non è più problema di una parte politica la
permanenza o meno di Fini alla presidenza della Camera. E’ un problema di tutto
il paese, che non può più essere da lui
rappresentato a una così alta carica istituzionale. Il resto ha diritto a
chiederlo, anche con azioni giudiziarie, chi ha militato in Alleanza Nazionale
anche a prezzo di grandi sacrifici: la restituzione di quella casa. Allo stesso
prezzo a cui è stata venduta la prima volta.
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