Come una fiamma, che avvolge e brucia. E un secondo
dopo sei già cenere. Una vampata, due ottobre 2012. Julia e Valerio sono
fidanzati. Amore subito che scoppia a venti anni. Che non si tiene, esplode in
piazza. Anche sulla piazza virtuale di questi anni, la bacheca Facebook. Julia
con i suoi cuoricini. Julia che lo chiama “patatino”, “piccolo dolce koalino”.
Valerio che le grida “Amoreee da morireeeee”, con l’eco di cento e che fanno
divampare più forte, davanti a tutti quel sentimento. Tre mesi di fiamma.
Brucia e subito si spegne. Ancora una vampata. Due febbraio 2013, Julia e
Alessandro sono fidanzati. Pioggia di foto insieme. Lei che giocherella con il
piercing sulla lingua che sporge sbarazzina. Lui che mostra muscoli e tatuaggi,
per cui si sente uomo. Alessandro è un capo, e si vede. Pieno di amici. Sono
tutti amici del cuore, perché anche l’amicizia brucia a venti anni oggi. Lo
chiamano “Matto”, “Big”, “Toro”, qualcuno più affettuoso “Fratè”, si capisce
che non è un tipo comune. Il fuoco con Julia divampa. Lei è poco più di una
ragazzina, ma le fiamme trasformano, e ci si sente donna subito. Capelli
biondi, capelli bruni. Foto di donna, biancheria intima sfoggiata come una
grande attrice, baci vissuti, muscoli del tuo amore mangiati con gli occhi. Ci
si sente grandi. Ma si è ancora piccoli, a riempire bacheche con frasi che
ruberebbe la Perugina per i suoi nuovi baci.
Sei mesi, due grandi amori. Fiamme che bruciano e si
spengono. Una notte di fine marzo, sono le 3 appena scoccate, tutto in cenere.
Un uomo mascherato butta giù la porta di casa, tira giù dal letto Julia e Alessandro.
Lui reagisce, un colpo di pistola lo brucia per sempre. Una spranga sulla testa
di Julia, colpo di pistola che la ferisce di striscio, poi si inceppa, lei urla
e il mostro scappa. Quel mostro- dice la polizia- è il padre di Valerio, che
l’ha mandato lì così armato. Vendetta per l’abbandono. Per un fracco di botte
ricevute da Alessandro qualche giorno prima. Fiamma, e poi fiamma. Sei mesi ed
è già cenere. E lacrime. Julia che ogni giorno scrive sulla bacheca di
Alessandro: “Amore… ora sono io la tua guerriera”, “abbiamo combattuto e
continueremo a farlo mano nella mano”, “la morte non è niente, sono solamente
passato dall’altra parte”, “lasciami credere che ritornerai, angelo mio…”.
Julia, e tutti gli amici. Quella bacheca Facebook è diventata la Spoon River
dei nostri anni. Si riempirà e riempirà, nessuno potrà cancellare, e poi anche
quella sarà cenere. Il fuoco di un’epoca che brucia così in fretta, fa
esplodere e divampa ancora. A venti anni così si sono già vissute cento vite.
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