Non si salva nessuno a Eni, Enel e Poste *E Tremonti ispira Matteo* Sono socio Avis... e del Pd.. * Silvio attento, che er gatto se lo magnano
Fino all’ultimo qualcuno ha consigliato prudenza, ma alla fine il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan sembrano irremovibili. Quando prima di Pasqua il Tesoro comunicherà la lista per i consigli di amministrazione delle società controllate (Enel, Eni, Finmeccanica, Poste le più importanti, ma ci saranno anche Enav, Poligrafico dello Stato, Sogesid), si capirà bene “l’operazione Napalm” che ha in mente il premier: nessuna riconferma di peso nei consigli di amministrazione uscenti. L’opzione zero rinnovi è legata anche alla vicenda degli emolumenti: siccome il Tesoro non può che dare indicazioni, è più facile che siano rispettate alla lettera da nuovi entranti. Le nuove regole saranno: riduzione dei compensi per presidenti (che secondo le nuove regole di governance Eni ed Enel dovranno essere indipendenti) e amministratori delegati e non cumulabilità delle deleghe con eventuali incarichi dirigenziali interni. Questo significa che se un amministratore delegato sarà anche direttore generale della società, dovrà optare per una delle due retribuzioni. L’indicazione del Tesoro riguarderà anche i cosiddetti secondi livelli: ci si attende una riduzione complessiva del costo della dirigenza del 25% rispetto al mandato precedente. Obiettivo di carattere generale, la cui realizzazione è però lasciata all’autonomia del management, anche per limitare il rischio di un esodo dei migliori manager di quelle società.
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E per il Def torna di moda Giulio Tremonti
Il varo è atteso dal consiglio dei ministri per il prossimo 9 o 10 aprile. Nel Def- documento di economia e Finanza- si leggeranno ancora una volta le slides dei progetti di Matteo Renzi. In modo un po’ più ufficiale (il testo sarà trasmesso per la parte del programma delle riforme anche alla commissione Ue che lo valuterà) e un po’ più dettagliato, ma ancora molto generico. Spunta però una regola che si definisce nuova e ha però sapore antico: in tutti i prossimi provvedimenti economici (da quello sull’Irpef fino alla prossima legge di stabilità per il 2015) cambieranno tutte le clausole di salvaguardia, che sono le alternative automatiche in grado di sostituire e garantire le coperture finanziarie previste. Mai più- dicono al Tesoro dove la nuova regola è stata pensata dal viceministro Enrico Morando- clausole di salvaguardia che aumentino le tasse o diminuiscano le detrazioni fiscali, che è poi la stessa cosa (era il meccanismo previsto nell’ultima legge di stabilità da Enrico Letta e Fabrizio Saccomanni). D’ora in avanti ogni clausola di salvaguardia si baserà sui tagli di tutti i capitoli di spesa: del 5%, del 10% a seconda dei casi. Ecco il sapore antico: era quello che avveniva con vituperati “tagli lineari” di Giulio Tremonti…
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Le associazioni non segrete di Matteo
Nella sua dichiarazione patrimoniale Matteo Renzi dà la sua parola di scout e garantisce: “Dichiaro di non appartenere ad alcuna società segreta”. Poi elenca le associazioni a cui invece aderisce: l’Avis (è un donatore di sangue), L’Aia- associazione italiana arbitri di cui è socio onorario per gentile omaggio del 2011 di Giancarlo Abete e Marcello Nicchi e… dài, che poi c’è anche una terza associazione a cui appartiene… Ah, eccola: il Pd…
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Berlusconi animalista? Sì, ma attenti al gatto
Piccola discussione forzista colta in un angolo del Senato. Si sta commentando l’ultima idea di Silvio Berlusconi di fare adottare ai suoi cani e gatti per conquistare l’elettorato animalista. Porterà voti? Augusto Minzolini ricorda che quando dirigeva il Tg1 lo share saliva di almeno 2 punti ogni servizio sugli animali di compagnia. Lo interrompe un funzionario romano del gruppo: “Dotto’, ma nun c’era ‘a crisi. Di questi tempi, se fa adottà er gatto, ‘a sera ‘o trova ner forno: s’o magnano…”.
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