Marianna, o del nulla



A fine luglio ero davanti al Nazareno. Nella sede del Pd stava terminando il dibattito sulla relazione di Matteo Renzi e i big uscivano alla spicciolata snobbando la replica del premier. Via Matteo Bersani, via Guglielmo Epifani, via Nico Stumpo, via Francesco Boccia. Tutti inseguiti da troupe di Rai news, di Sky e delle varie web tv, oltre che da quei simpaticoni che si piazzano dietro le telecamere a farsi immortalare seguendo le orme di Gabriele Paolini, il più celebre disturbatore delle dirette video. 

Nerboruti Body guard delle scorte proteggevano dall'assalto dei cronisti i personaggi più importanti. E' stato in quel momento che in direzione opposta, puntando sull'ingresso del Nazareno, si è materializzata una figurina solitaria. Esile, ancora più esile sotto il peso di uno chignon e di una borsa di documenti. Nessuno accanto, ne' guardie del corpo ne' portaborse ne' addetti stampa. Nessuno l'ha notata, nessuno l'ha inseguita per strappare una dichiarazione. A nessuno interessava, e la figurina ignorata perfino dagli addetti alla sicurezza che vagliavano gli ingressi alla sede del Pd, ha dovuto curvarsi passando sotto il nastro anti-intrusione messo dalla polizia a contenere i cronisti. Nessuno l'ha notata, nessuno l'ha vista, nessuno si è rivolto a quella figurina esile dallo sguardo assente. Naturale: nella sede del Pd stava entrando il nulla fattosi persona e poi ministro: Marianna Madia...

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