ALTRO CHE POLITICA! OGGI E' IL 90° GIORNO DI TRATTATIVA PER DARE UN GOVERNO A TELECOM. Tutti divisi sul ritorno di Bernabè in conflitto di interessi
DA ITALIA OGGI IN EDICOLA/ PISTOLE A SCUOLA
Lo stesso ministero della pubblica istruzione che ha promosso la meritoria campagna contro il bullismo nelle scuole, lo stesso governo che ha giustamente stigmatizzato i recenti episodi di violenza negli stadi ha proposto nelle ultime settimane agli istituti superiori di ogni ordine di mettere in mano ai ragazzi che li frequentano, di età compresa fra i 14 e i 18 anni, una pistola o un fucile ad aria compressa. Naturalmente non per puntarla alla tempia del proprio compagno di banco (anche se la tentazione sarà forte). Ma per usarla in un nuovo corso di tiro a segno alternativo alla più classica ora di educazione fisica. La proposta è su carta intestata del ministero guidato da Giuseppe Fioroni . Ad alcuni istituti sta arrivando proprio in questi giorni la missiva ministeriale e la documentazione della Federazione di tiro a segno. Un fatto considerato dal ministero ordinario, perché le ore alternative all'educazione fisica sono previste dalla normativa vigente e possono essere utilizzate per l'insegnamento delle principali discipline olimpiche, e quella del tiro a segno lo è. Ma i primi indignati e polemici rifiuti della proposta indicano quanto fosse inopportuna quella circolare «ordinaria» e quanta leggerezza l'abbia accompagnata. Non si vuole qui demonizzare uno sport, certo non fra i più popolari, che ha una sua dignità e un discreto seguito al di là dell'appuntamento olimpico. Mettere però una pistola o un fucile ad aria compressa nelle mani di ragazzi di quella età, insegnare a prendere la mira e non sbagliare bersaglio non sembra in questo momento la principale urgenza educativa degli adolescenti. Anzi, volendo loro insegnare solo uno sport, si rischia di trasmettere ben altro di cui gli stessi solerti educatori presto potrebbero lamentarsi. Un fatto piccolo, probabilmente ancora circoscritto a un numero limitato di istituti secondari, ma rivelatore di una mentalità che merita attenzione. Della scuola, dell'emergenza educativa evidente nei comportamenti di giovani e neo-adulti, non si occupa più nessuno. Qualche baruffa sulle risorse da assegnare all'uno o all'altro, qualche spot buono per ritagliarsi un po' di pubblicità a buon mercato sui media (come nel caso del bullismo), chissenefrega poi di un sistema di istruzione che non forma e non educa. La questione educativa dovrebbe essere al primo punto dell'interesse dei vari schieramenti politici e non lo è per nessuno. Ci si accapiglia su qualche precario da riassorbire magari per metterlo proprio dietro al tiro a segno, ma non ci si preoccupa delle formazione dei ragazzi. Salvo accorgersene quando la domenica spaccano qualche stadio...
BUTTIGLIONE 2/ Le mosse di Berlusconi gli fanno venire mal di testa e lui reagisce con l'imprecazione gentile..In tedesco...
Tutto questo can can di Silvio Berlusconi ha provocato un certo mal di testa a Rocco Buttiglione. Che proprio mentre commentava gli avvenimenti, ha battuto una zuccata mentre era al telefono con me che lo stavo intervistando... Ecco la registrazione in diretta, con tanto di imprecazione politically correct: in tedesco, e gentile...
BUTTIGLIONE 1/ Da Italia Oggi in edicola: la stizza per la svolta di Berlusconi
Da Italia Oggi in edicola/ DINI BENEDICE LA SVOLTA DI BERLUSCONI
CROZZA, FINE DELLA SATIRA
Lo spirito di Veltroni
Questo video risale a qualche settimana fa, ma vale la pena rivederlo all'indomani della telefonata di Walter Veltroni a Maurizio Crozza, di cui parleremo nel prossimo post. Perché rende evidente la presenza di spirito del nuovo segretario del Partito democratico (che di spirito ne ha quanto una patata...)
BERNABE' A TELECOM: che fine farà il maxi contratto firmato dalle società di Bernabè con Telecom Italia?
SCALFARI BANDERUOLA SU ANDREOTTI
FURTO A ITALIA OGGI- I ladri fra le scorte della Casta
FARINA: I PIEDI DI WOJTYLA ERANO UNA MIA FISSAZIONE
DA ITALIA OGGI IN EDICOLA/ Dini e il suo ditino
PRESSIONI ISTITUZIONALI SU UNIPOL? LA FORLEO LE HA DENUNCIATE AI CARABINIERI
MARINI CAPO DELLA BANDA DEL BUCO- Il colpo basso al compagno di partito del presidente della commissione bilancio della Camera, Lino Duilio
Da Italia Oggi in edicola/ Amato che insicurezza
OMICIDIO SANDRI, LE ISTITUZIONI IRRESPONSABILI
Da Italia Oggi in edicola/ La scorta di Napolitano
Fassino sarà meno solo in Birmania. Ma non ne sa nulla: laggiù bisognava mandare Veltroni
Forleo 2/ Da Italia Oggi in edicola
L’Italia si è normalizzata
L'ultimo atto è arrivato ieri sera, al palazzo dei Marescialli. Davanti alla prima commissione del Consiglio superiore della Magistratura si è chiuso il caso di Clementina Forleo. Il gip milanese, stando alle prime scarne ricostruzioni strappate da Claudia Morelli (la testimonianza, o meglio l'interrogatorio è stato segretato), avrebbe fatto una robusta marcia indietro rispetto alle frasi dette durante la trasmissione tv di Michele Santoro. Ha negato di avere ricevuto pressioni istituzionali sul caso Unipol e sostenuto che il caso sia stato successivamente montato dalla stampa. Tolta a Luigi De Magistris l'inchiesta che minacciava il governo, con la retromarcia della Forleo l'Italia si è normalizzata... Intendiamoci, non abbiamo elementi per giudicare le ragioni che hanno portato ieri il giudice Forleo a dire quelle cose al Csm. Non sono mancati riflettori e microfoni in queste settimane (nè lei sembrava sottrarsene) per respingere con immediatezza un'interpretazione delle sue parole evidentemente ritenuta fuorviante. Ma la pressione di questi giorni nei suoi confronti e il destino assegnato a quel suo collega -De Magistris- che con tanta generosità aveva pubblicamente difeso devono avere consigliato prudenza. Non era mai accaduto che un pubblico ministero con in mano una inchiesta che toccava esponenti importanti del governo in carica fosse tolto di mezzo senza nemmeno preoccuparsi di salvare al forma: viale inchieste, licenziati i suoi consulenti, trasferito il suo principale collaboratore di polizia giudiziaria, probabilmente via anche lui. E si accontenti di mantenere scorta e protezione. Al di là del giudizio di merito sulle inchieste di De Magistris (che è solo una parte del processo, il pm) e sugli atti della Forleo (che è giudice), non si ricorda in Italia un isolamento istituzionale di questo tipo nei confronti di due magistrati dall'inizio degli anni Novanta. E i magistrati allora lasciati soli ed isolati da gran parte delle istituzioni avevano i nomi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Certo il contesto è in parte diverso, ma la procedura davvero collimante, e fa una certa impressione. Temo di essere buon profeta nell'immaginare che anche quelle lacrime versate copiosamente ieri dalla Forleo davanti a quelli che avrebbero dovuto essere suoi difensori e invece costituivano una corte di giudizio le saranno volte contro. Donna. Emotiva. Instabile. Inadatta a un ruolo così delicato. Non è un caso se solo di quel pianto, assai enfatizzato, è trapelata a tarda sera qualche notizia sulle principali agenzie. Chiuso il caso De Magistris, inondato da lacrime quello Forleo. L'Italia è normalizzata..