Le scrivo perché sono profondamente deluso e amareggiato del successo che sta ottenendo il suo libro e il film correlato, che ritengo immeritato, in quanto, non c'è nulla di nuovo in quello che Lei ha scritto e che tutti già conoscono e sanno.
Mi presento facendo nome e cognome: mi chiamo Castellone Luigi, ho 40 anni e risiedo fin dalla nascita, nel «Territorio dei Casalesi», pur lavorando, per necessità, a Roma facendo quotidianamente il pendolare alzandomi la mattina alla cinque per essere sul posto di lavoro alle otto.
Voglio solamente puntualizzare che non basta dire i “Casalesi” nel casertano, o la camorra nel napoletano e in generale, che la camorra (o gomorra come Lei la chiama) gestisce la droga, gli appalti e la malavita, sono cose che tutti sanno, comprese le Istituzioni locali, nessuna esclusa.
Quindi se veramente vuole aiutarci come dice, se veramente vuole meritarsi la scorta che Le hanno concesso, da due anni a spese del contribuente cioè noi, me compreso, faccia i nomi e racconti al mondo intero fatti specifici e circostanze dettagliate che nessuno è in grado di sapere, comprese le forze dell'Ordine, anziché favoleggiare con il suo libro-diario.
Sono convinto che Lei non sia in grado di farlo, perché la camorra non permette alle persone oneste e pulite di penetrate nei loro labirinti occulti, di conoscere i loro “business”, le maglie delle sue truffe e dei suoi imbrogli nazionali ed internazionali.
Se mi sbaglio, dimostri il contrario, parli ora!
Giri le spalle all'omertà che coinvolge anche molti rappresentanti dello Stato sul nostro territorio, metta in luce, come oggetto di discussione, fatti dettagliati ma facendo nomi e cognomi non quelli estrapolati da documenti noti agli archivi delle Procure che il più delle volte si fa finta di non conoscere.
La prego, non vada in giro per le trasmissioni televisive a dire che ci sta aiutando, ricevendo applausi e acclamazioni come se fosse un eroe, perché qui non è cambiato niente, al contrario, ha messo in ginocchio questa Regione, ha diffamato i cittadini onesti di questa terra; siamo letti e visti in tutta Italia e all'estero, come un popolo che tiene la camorra nel sangue, come fossimo delle bestie, delinquenti senza scrupoli, sfaticati ed arrampicatori sociali in questa terra pericolosa abbandonata da tutti e da tutto.
E, se poi penso, che la gente compra il suo libro e acquista un biglietto del cinema per visionare il film - tratto dal Suo stesso diario- mi vergogno ancora di più perché sono certo che Lei in questo modo non sta aprendo gli occhi allo Stato che sa da molto tempo ma non è mai intervenuto al momento opportuno come fa oggi con qualche camionetta dell'Esercito, cosicché Lei imbroglia il cittadino sprovveduto, speculandoci abbondantemente sopra a suon di diritti d'autore.
Se è vero che, pubblicando questo libro ha messo in pericolo la sua vita, tanto da permetterLe la scorta, perché non pubblica anche le intercettazioni telefoniche? Così finalmente possiamo conoscere i nomi dei colpevoli, giacchè oggi con la tecnologia più avanzata si può risalire facilmente agli autori delle minacce.
In Campania il problema esiste ma non è con la sua favola che si risolve, si limiti a scrivere storie vere se ne ha il coraggio e non si atteggi ad eroe martire, anzi, inviti la magistratura a fare il suo corso e chieda scusa alla nostra gente per averla posta in vetrina scandalosamente dinnanzi agli occhi del mondo intero.
Luigi Castellone residente a Casaluce (Ce) |
6 commenti:
sicuro che l'acqua ti bagna bechi's?
ma letta una scemenza più scema di questa lettera. un napoletano.
Non si chiede scusa a nessuno per esprimere un'opinione. Quanto a descrivere dei fatti, o si è un infiltrato o si è uno spettatore: il primo li conosce e li passa alla polizia, il secondo li percepisce nell'aria del mattino e li trascrive sul suo taccuino. Quello che fa il signore di Casaluce è accreditare la vulgata camorristica che Saviano è un infiltrato (conoscerebbe anche il contenuto di intercettazioni!): ma è una grossolana negazione della possibilità che un campano possa avere la libertà di pensare, il coraggio di prendere posizione e la stoffa di scrivere. Una negazione che ci condanna davvero ad essere soltanto un popolo di sanfedisti fuori tempo massimo...
Saviano ha fatto nomi e cognomi.
Questa lettera non esprime dissenso, ma soltanto un'opinione smentita dai fatti.
La lettera scritta dal Signore di Casaluce dimostra che egli sicuramente è una Persona molto intelligente ed onesta, amante della propria terra oramai bersaglio solo di giudizi e opinioni troppo condizionate e condizionanti.
Egli ci invita a una riflessione più profonda dei fatti, a una loro rivalutazione che parta da presupposti meno fittizi ed esteriori.
Bisogna porre l'attenzione, invece, sulla realtà di gente brava e onesta che semplicemente vive in questi luoghi e che per questo sente schiacciare la propria dignità e viene soffocata da storie dilatate e da sterili commenti.
Non mi sembra affatto che egli neghi ad un campano la possibilità di opinare, ma chiede di operare realmente, di aprire gli occhi senza arrecare altri danni alla nostra gente.
I miei complimenti siognor Castellone.
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