Fisco choc per gli abruzzesi. Da gennaio tutte le tasse con gli arretrati. Ma le Marche hanno pagato solo il 40 per cento dopo 12 anni...
I senza casa de l’Aquila in attesa di uscire dalle tende, come promesso, dal prossimo autunno dovranno comunque mettersi rapidamente in cerca di un commercialista di fiducia. Sperando che il suo studio non sia crollato e che si siano salvati documenti degli anni passati. Perché da gennaio 2010 il fisco vuole tasse e contributi sospesi all’indomani del terremoto, senza fare più distinzioni fra abitanti della zona del cratere e quelli di altre zone. Lo stabilisce un apposito articolo del decreto legge anti-crisi approvato dal consiglio dei ministri il 30 giugno scorso. I pagamenti dovranno essere integrali, ma rateizzabili fino a 24 mesi. Il 16 giugno invece i terremotati di Marche e Umbria del 1997 hanno pagato la loro prima rata di tasse sospese. La stessa amministrazione fiscale che oggi chiede indietro i soldi agli abruzzesi colpiti dal terremoto era stata molto più generosa con i loro predecessori solo 7 mesi fa. A dicembre infatti il Parlamento aveva approvato definitivamente il decreto legge che stanziava i soldi per l’organizzazione del G8 (allora previsto alla Maddalena), inserendo una norma per il recupero delle tasse sospese alle popolazioni di Umbria e Marche nel 1997, 1998 e 1999. A dodici anni di distanza il governo aveva stabilito che dal gennaio 2009 in ben 120 rate gli ex terremotati dell’epoca dovessero iniziare a pagare allo Stato tributi e contributi che all’epoca come sempre avviene in questi casi furono sospesi. Con un picco di generosità ulteriore il Senato aveva approvato un emendamento per spostare quella data da gennaio a giugno. E in effetti il 16 giugno scorso marchigiani e umbri ex terremotati hanno versato la prima delle 120 rate dei tributi di 12 anni fa. Ma a loro è stato condonato il 60 per cento di quanto dovuto. Il pagamento rateizzato riguarda quindi solo il 40 per cento degli importi ovviamente senza aggravio di sanzioni. Può darsi che la generosità mostrata nei confronti di quei contribuenti sia stata eccessiva. Certo il raffronto con l’Abruzzo fa impressione. Perché realisticamente a gennaio sarà già un miracolo avere ripreso in una parte della popolazione colpita un minimo di normalità. Pensare che abbondino lavoro e attività economiche tanto da permettersi di pagare due volte le tasse dopo avere perso tutto, è semplice utopia. In ogni caso se lo stesso governo a pochi mesi di distanza offre un trattamento tanto diverso a due popolazioni anche geograficamente così vicine, compie un errore. Se ne è accorta la stessa maggioranza che alla Camera ha già chiesto l’immediato stralcio della norma...
Franco Bechis
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