Via, tutti in permesso, che paga Brunetta. Ma lui non ci sta e rivuole dai sindacati 6 milioni di euro
Via dal lavoro, c’è un direttivo sindacale fondamentale e a cui non si può mancare. Riunione sul contratto, discussione sulle nuove regole, questioni naturalmente di vita o di morte. Certificate, come vuole la legge, dai direttivi dei vari comparti del pubblico impiego di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e sigle varie. Ma alla fine i conti non tornano. E dopo avere visto il rapporto sul 2007 e i primi dati ufficiosi sul 2008, il ministro della Pubblica amministrazione e dell’Innovazione, Renato Brunetta, ha scoperto che sono stati sfondati- e non poco- i tetti contrattuali previsti per i permessi sindacali retribuiti. E ha deciso di chiedere indietro alle varie sigle l’extra: 6 milioni per il 2007, forse anche più per il 2008. Secondo i calcoli del ministero infatti sarebbe stata sfondato di più di 300 mila ore il monte permessi sindacali retribuito che già è abbastanza generoso, di circa 475 mila ore. Quasi il doppio quindi (anche se i sindacati non sono convinti di questa cifra e attendono più particolari dal ministero per una eventuale replica). Il sospetto è che sistematicamente quei permessi siano stati richiesti e distrattamente vidimati dagli organi direttivi sindacali sulla carta per la loro ragione istituzionale, nella realtà invece per svolgere attività non coperte dalla normativa. A parte eventuali abusi privati che verrebbero perseguiti secondo legge, l’ipotesi è che più che a una riunione del direttivo i dipendenti pubblici con incarichi sindacali fossero attesi a un congresso o a una manifestazione anche solo a fare numero in sala. Compito ingrato, certo, e forse anche più noioso e faticoso della stessa mansione pubblica ricoperta, ma non si capirebbe il motivo per cui tutto ciò debba avvenire a spese dello Stato. La querelle era già stata sollevata in più di un incontro fra il ministro e i vertici dei più importanti sindacati, che quindi sono preparati al braccio di ferro. Ma nessuno si attendeva una contestazione formale con tanto di ipotesi di risarcimento simile a quella che il ministero di Brunetta sta per inviare a tutte le forze sindacali. D’altra parte quello dell’eccesso nei permessi e distacchi sindacali retribuiti è sempre stato uno dei cavalli di battaglia di Brunetta, che nel febbraio scorso aveva rivisto in un dl i tetti stabiliti, recuperando al lavoro 360 unità su base annua e consentendo un risparmio nel secondo semestre 2009 di più di 4,8 milioni di euro. Per i permessi e distacchi sindacali retribuiti il ministero ha speso nel 2007 ben 156 milioni e 767 mila euro...
Franco Bechis
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