Mr Husky spacca gli Agnelli- Famiglia divisa sul commercialista che ha consigliato Marella sui cani mettendola nei guai con il fisco
L’uomo che con il suo appunto rischia di mettere nei guai con il fisco Marella Agnelli, e cioè il commercialista torinese Gianluca Ferrero che suggerì all’indomani della morte dell’Avvocato di non intestarsi i cani husky posseduti a Torino per non fare sembrare fittizia la residenza in Svizzera, ha provocato una frattura finora inedita fra gli altri eredi. E’ proprio su Mr Husky che la famiglia si è spaccata all’interno della cassaforte societaria, la Giovanni Agnelli & c e per la prima volta nella sua storia non ha votato all’unanimità una proposta del presidente, rischiando di causare le dimissioni di un irritato Gianluigi Gabetti. Lo rivela il verbale integrale dell’assemblea straordinaria della accomandita depositato presso MF-Honeyvem...
L’autore di quel memorandum con i consigli alla vedova Agnelli che ora sono al centro della indagine del fisco italiano sull’eredità dell’Avvocato fu infatti nominato socio accomandatario della Giovanni Agnelli & c il 15 maggio 2008 per addirittura un trentennio, fino “all’assemblea di approvazione del bilancio al 31 dicembre 2008”. La proposta arrivò da Gabetti, che di conseguenza sottopose all’assemblea della famiglia anche la modifica dell’articolo 10 dello statuto sociale con l’elenco dei soci accomandatari, convinto che per semplice alzata di mano la pratica sarebbe stata chiusa in un baleno. Mr Husky, il giovane Gianluca, era figlio di Cesare Ferrero, presidente del collegio sindacale della stessa Giovanni Agnelli & C. Come ricordò lo stesso Gabetti quel giorno, fu l’Avvocato prima di morire a raccomandarglielo: “si tenga stretto il dottor Ferrero”. Gianluca era pure nipote di un altro professionista di fiducia, Giorgio Giorgi, rappresentante comune degli azionisti. Tanto che con la nomina di Mr Husky a socio accomandatario quello stesso giorno si sono dovuti dimettere per incompatibilità padre e zio. Ma la rapida alzata di mano non ci fu. Per la prima volta nella storia della cassaforte degli Agnelli uno dei capostipite, la sorella dell’ Avvocato, Maria Sole Agnelli Teodorani Fabbri, alzò la mano per dire no. Nulla di personale verso Mr Husky, ma «lo spirito che ha sempre contraddistinto la società dalla sua costituzione è stato quello di circoscriverne la partecipazione ai componenti della famiglia. Ritengo che ciò trovi conferma nella norma che vuole in capo agli accomandatari il requisito di azionista. Si tratta pertanto non di semplici amministratori, ma di persone di famiglia. Vero che ci sono state le dovute eccezioni, di cui Gianluigi Gabetti è autorevole e ben voluto rappresentante, ma come è noto, l’eccezione conferma la regola e non la modifica». Maria Sole precisò con cortesia di non fare “alcuna valutazione sul candidato proposto, che anzi considera persona degna della massima stima”, e dopo una discussione anche accesa confermò la sua contrarietà alla nomina di Mr Husky decidendo però di astenersi nel voto per non provocare eccessiva frattura con un no, decisa comunque “ad attenersi allo spirito delle norme che governano la società”. Non la prese bene Gabetti, che replicò: “Ho sempre rispettato l’opinione degli azionisti, non sono mai venuto meno allo spirito che regola lo statuto della società e in questo spirito i fondatori, l’avvocato Giovanni Agnelli e l’ingegnere Giovanni Nasi, vollero che a fianco dei familiari vi fossero due amministratori indipendenti. Oggi io sono l’unico rimasto e la mia preoccupazione è che alla mia scomparsa possa non esserci più nessuno”. In effetti in passato altri due autorevoli esterni alla famiglia ebbero il ruolo proposto a Mr Husky: Cesare Romiti e Gabriele Galateri di Genola. Nessuno contestò le scelte. Ma il precedente non ha convinto Maria Sole. Provocando la frattura e il commento di Gabetti: «Prendo nota con tristezza che per la prima volta nella storia dell’accomandita una delibera non è stata assunta all’unanimità su tutto». Un precedente che non avrebbe potuto avere un bis: “altrimenti il mio impegno morale verso gli azionisti verrà riveduto perché è stato assunto alla condizione di potere sempre rappresentare l’opinione unanime degli azionisti stessi”. All’uscita dell’assemblea Gabetti fu avvicinato dalle agenzie di stampa: “Con il consenso di tutti Gianluca Ferrero è il nuovo accomandatario». Il caso Mr Husky è restato in famiglia...
Franco Bechis
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