Bonino's e Bresso, lo scontro prima dell'alleanza
L’atto è depositato ancora più che davanti al notaio: fra i documenti ufficiali del Senato della Repubblica, di cui Emma Bonino è vicepresidente. “Non desidero assistenza religiosa, desidero un funerale non religioso”, spiega la leader radicale nel suo testamento biologico, e aggiunge: “Qualora io perdessi la capacità di decidere o di comunicare le mie decisioni, nomino mio rappresentante fiduciario che si impegna a garantire lo scrupoloso rispetto delle mie volontà espresse nella presente carta, la signora Bonino Domenica, residente a Bra (Cn), via Principi di Piemonte (…). Nel caso in cui il mio rappresentante fiduciario sia nell’impossibilità di esercitare la sua funzione, delego a sostituirlo in questo compito il signor Bonino Giovanni, nato a Bra (Cn), residente a Bra, in via G Piumati…”. Giovanni e Domenica sono i fratelli del candidato alla presidenza della Regione Lazio, e con Emma condividono la proprietà di un appartamento ad Alassio e un box auto a Bra, paese natale della famiglia (la leader radicale ha anche casa e bottega a Trastevere a Roma, e la bottega l’affitta a un esercizio commerciale). Giovanni fa l’amministratore di alcune immobiliari in quel di Bra. Ma è Domenica la leader di famiglia, e non a caso Emma si affida per prima a lei. Fa l’imprenditrice, e con un certo successo. Controlla la Santa Rita srl di Bra e attraverso quella anche la Tlp di Cherasco, specializzata in Laminati. Ha le amicizie giuste, tanto da avere una quota nei Roveri, la cittadella nel verde alle porte di Torino dove vivono i piemontesi bene. Domenica Bonino e il marito hanno le stesse quote azionarie, tanto per capirci, di Andrea Nasi e Andrea Agnelli, rampolli dell’impero Fiat. E’ grazie alla sua attività imprenditoriale che la sorella della Bonino ha incrociato la spada con il presidente della Regione Piemonte, quella Mercedes Bresso che ha appena siglato un patto di ferro con Emma. La Bresso infatti fra il 2007 e il 2008 aveva chiuso un accordo di programma con la Grassetto costruzioni, un tempo di Salvatore Ligresti e poi passata a Marcellino Gavio, recentemente scomparso. Si trattava di costruire la nuova Bra con un programma straordinario di edilizia residenziale e pubblica che stava particolarmente a cuore alla Bresso. Ma l’accordo che era a un passo dalla firma dopo avere superato la conferenza di servizi è stato impugnato proprio dall’altra Bonino, l’imprenditrice che insieme a un’altra impresa ha contestato l’aderenza del progetto Gavio alla viabilità prevista dal piano regolatore di Bra. La spada però è stata rinfoderata in fretta: le obiezioni della Bonino sono state subito accolte e inserite nell’accordo della conferenza dei servizi, con soddisfazione di tutti. E alla fine, vinta l’opposizione dell’imprenditrice di Bra, la Bresso ha messo la firma sul piano per cui ha stanziato 69,8 milioni di euro,parte come contributo pubblico e parte come mutuo fondiario agevolato, la metà del quale (31 milioni di euro) è destinato ad edilizia non residenziale.
La santa Rita srl e la sua legale rappresentante, Domenica Bonino, hanno accettato la correzione e la soluzione e sono andati avanti con i loro lavori. La società, che ha proprio sede nell’indirizzo fornito dal vicepresidente del Senato per l’esecuzione del suo testamento biologico, ha un patrimonio netto di circa 6 milioni di euro e un utile 2008 di poco inferiore agli 80 mila euro. Nell’ultimo quinquennio è riuscita a non chiudere mai i bilanci in rosso, anche grazie agli ottimi dividendi ottenuti dalla controllata Tlp di Cherasco, che nell’ultimo anno ha chiuso il bilancio con un utile di 543.491 euro e negli anni passati è riuscita a fare anche assai meglio. Avesse saputo prima dell’alleanza di Emma con la Bresso probabilmente la sorella Bonino imprenditrice avrebbe trovato altre strade alternative al braccio di ferro con il presidente della Regione Piemonte. A meno che proprio quell’occasione di lite risolta alla fine abbia favorito il buon clima sbocciato fra le due leader di casa Pd.
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