Berlusconi felice per l'aria pulita dei carabinieri. Ma quando esce un cavallo dispettoso...
Certo, erano poche parole e solo alle ultime righe. Eppure ha fatto una certa impressione ieri nell’articolo di fondo di prima pagina del Corriere della Sera leggere a firma di Francesco Giavazzi: “Silvio Berlusconi- che queste cose le capisce al volo e nutre anche un sano scetticismo verso la vanità di Bruxelles- ha chiesto che la gestione delle crisi nel Sud dell’Europa venga delegata al Fondo monetario internazionale (…) Berlusconi deve insistere: il suo intervento potrebbe essere cruciale per salvare l’euro”. Fa una certa impressione e soprattutto l’ha fatta al diretto protagonista. “Uh, non capita tutti i giorni”, ha sorriso ieri mattina il presidente del Consiglio al cronista di Libero sorseggiando una flute di spumante al termine della cerimonia inaugurale dell’Anno accademico della scuola ufficiale carabinieri. E chissà se nel calice levato in aria con il comandante dell’Arma Leonardo Gallitelli c’era anche qualche bollicina per quel ritratto inatteso da salvatore dell’euro. Certo non è sfuggito al premier: “Mi fa piacere che il prof. Giavazzi abbia notato lo sforzo fatto dall’Italia durante il vertice europeo informale dell’11 febbraio. L’intervento del Fondo monetario però non è più una ipotesi caldeggiata solo da pesi extra Ue come la Gran Bretagna, ma una realtà visto che partiremo tutti dalla due diligence che il Fmi farà sulla situazione reale dei conti greci”. Salvatore dell’euro. Con il timbro di Giavazzi, il bocconiano che firma anche quella Voce.info insieme a Tito Boeri, uno che può non attende un secondo a infilare un dito nell’occhio del Cavaliere. Ecco perché ieri mattina gongolava Berlusconi al contrario di quel che appariva sulle agenzie di stampa che stavano mettendo in rete una sua stizza per le inchieste giudiziarie. Mai visto negli ultimi anni un Cavaliere tanto allegro. Visibilmente orgoglioso di questa gigantografia fattagli dalla prima firma economica del Corriere e felice anche lì in mezzo agli alti comandi dei carabinieri che lo coccolavano e ringraziavano per la vicinanza del governo all’Arma. Per cogliere la reazione di Berlusconi all’incitamento di Giavazzi è stato necessario strapparlo oltre che alle tartine dell’aperitivo all’affetto di un assai anziano pluridecorato che il premier stava blandendo: “e chi lo avrebbe detto, eh, venti anni fa che noi due ci saremmo mantenuti così in forma?”. E via con un ritornello sempre verde: “ma lo sa che io alle 7 del mattino sono già al lavoro e prima delle due di notte non riesco mai a staccare? Eppure, vede come ci manteniamo giovani?”. Ad occhio il suo interlocutore avrà avuto una ventina di anni più del premier, e sprizzava felicità da tutti i pori. Si era diffusa nelle ore precedenti la vocina maliziosa che Berlusconi avrebbe dato buca ai carabinieri, un po’ irritato per quelle 22 mila pagine di intercettazioni dell’inchiesta “Bertolaso” realizzate dai Ros, ma tutto è stato smentito prima dai suoi collaboratori (“nessun malanimo. Anzi, finchè i faldoni sono stati in mano ai Ros non è sfuggito uno spillo”), poi dai fatti (il premier ieri era lì presente) e infine dall’allegria manifestata palesemente ieri dal Cavaliere. In prima fila durante la cerimonia quando raramente ha staccato gli occhi dall’unico allievo ufficiale-donna presente sul palco (visione che obiettivamente ingentiliva l’ambiente). Poi nella saletta riservata dove si è sottoposto alla consegna ufficiale dello stemma dell’arma insieme a Ignazio La Russa, a venti minuti buoni di incontro a quattr’occhi con il Cocer degli ufficiali carabinieri, e infine- spariti gran parte dei notabili che l’avevano accompagnato, al rito aperitivo-baci-abbracci con chiunque gli si avvicinasse. “Vuoi un appuntamento? Ma certo. Ma come, non ti ricevono? Prendi il numero riservato di Marinella…”. Flute in mano pronto a fendere la folla alla sola visione di Renata Polverini: “Renaataa…!”, baci e un appuntamento per le ore successive. Uscita lei, rivolto al pubblico un po’ con stellette, un po’ no: “Ah… questa campagna elettorale! Ma sapete quanti appuntamenti avevo ieri? Ventisette!”. Ma con una giornata 7 del mattino-2 di notte anche quelli si smaltiscono. Sono andati via tutti. Berlusconi si fa accompagnare alla porta dai generali. Subito fuori dall’uscio lo attendono i carabinieri a cavallo per la rassegna musicale e i saluti formali. I cavalli sono lì da un po’, e quando a loro scappa, scappa… Berlusconi saluta due generali sorridente: “Sto bene quando vengo qui da voi, perché trovo aria pulita…”. Sorride e il sorriso si trasforma in smorfia, ma poi gli viene proprio da ridere. Perché sull’uscio ai cavalli è proprio scappata! L’aria sarà pulita, ma irrespirabile. Non importa, è stata una grande mattinata per l’eroe dell’euro.
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