Ma sì che c'è un vero fascista in lista con Veltroni!

Sull'onda del caso Ciarrapico e spingendosi a una di quelle affermazioni apodittiche che mai si devono fare, tanto meno in politica, Dario Franceschini aveva sfidato chiunque a trovare un nostalgico del fascismo in lista con il Pd di Walter Veltroni. E ha perso la scommessa: c'è un fascista dichiarato, coordinatore nel Lazio di Alternativa sociale, partito di Alessandra Mussolini. Si chiama Paolo Arcivieri e corre per il Pd nel municipio VI di Roma-. L'ha pizzicato nelle liste depositate E polis, raccontando anche i sette mesi di galera che Arcivieri si è fatto nel 2006 non per apologia di fascismo ma per l'inchiesta sugli irriducibili della Lazio che ricattavano il presidente Claudio Lotito. Ora la candidatura, pare dovuta alla ex Margherita e a Giulio Pelonzi, consigliere comunale rutelliano di fede laziale, crea imbarazzo. E si sostiene che se anche eletto Arcivieri rifiuterò l'incarico. Ma come è finito in quel posto? E quale controllo c'è sulle liste in casa Pd?

CIARRAPICO, IL PAPISTA ANTI-PAPISTA

Giuseppe Ciarrapico ha annunciato urbi et orbi nel week end di non essere fascista, ma "papista e ghibellino", e così tutti i giornali hanno riportato, sintetizzando una intervista concessa dal futuro senatore del Pdl a Petrus, sito non ufficiale dei Ratzinger boys. Nessun giornale si è chiesto come si potesse essere allo stesso tempo anti-papista (ghibellino) e papista. Lunedì 17 marzo però il sito Petrus e il suo condirettore Bruno Volpe hanno corretto l'intervista a Ciarrapico, titolandola: "sono papista e guelfo". Lo stesso Volpe spiega che cosa è accaduto...