Berlusconi e Geronzi in lite per un parcheggio

A vederli insieme tutti sorrisi, carinerie e complimenti nella recente cena a casa di Bruno Vespa, nessuno l’avrebbe mai immaginato. Eppure Silvio Berlusconi e Cesare Geronzi, dopo anni di frequentazione, lavoro comune e perfino amicizia, sembrano lì a litigare come due vicini di casa pronti a rinfacciarsi il regolamento condominiale. E la lite è proprio un classico: per un parcheggio. Non che uno abbia occupato il posto dell’altro senza averne diritto, ma l’occasione non è dissimile. L’utilizzatore del parcheggio è Berlusconi, Geronzi è il parcheggiatore. Il motivo della lite è proprio nella tariffa oraria applicata: davanti al parcheggio c’era scritta una somma, alla cassa invece Geronzi ha applicato una tariffa assai superiore. In casa Berlusconi qualcuno ha guardato gli scontrini, se ne è accorto e adesso rivuole indietro la supertassa applicata senza avviso. Detta così è semplice, ma l’affaire è assai più sostanzioso, perché in ballo ci sono circa 300 mila euro. Quando infatti dovevano prendere gli aerei privati a Linate, Berlusconi, familiari e manager del gruppo Fininvest erano soliti parcheggiare nell’attiguo centro direzionale di Milano Due. Il parcheggio è di proprietà della Generali Immobiliare sgr del gruppo Generali presieduto proprio da Geronzi. Visto che ce ne era bisogno quasi ogni giorno, i posti auto sono stati affittati per tutto l’anno dalla Silvio Air (Alba servizi aerotrasporti). Arrivavano le fatture, e Silvio pagava. Fino al controllo: in dieci anni Generali avrebbe addebitato 300 mila euro di troppo. Così il 24 febbraio scorso è stata spedita a Geronzi una lettera di formale contestazione: “restituiscimi la tassa extra sul parcheggio”. E se a casa Vespa non si è trovata l’intesa, qui si rischia la carta bollata…

L'anno prossimo sui cieli di Italia sfreccerà un Berlusconi bis


L’ultimo arrivato si chiama Premier IA ed è negli hangar della Silvio Berlusconi Air Force dal 30 giugno dell’anno scorso. E’ un Hawker 390 con la sigla I-GSAL, pagato 3,5 milioni di euro e già utilizzato per spostamenti privati anche dal presidente del Consiglio italiano. Ma fra un anno esatto arriverà il Berlusconi bis dei cieli italiani. Si chiamerà Hawker Premier II, è già stato opzionato da una caparra pagata e secondo gli accordi verrà pagato 7,3 milioni di dollari. Chissà se dal volo si avrà una indicazione politica, se quel passaggio dal Premier IA al Premier II sia anche premonizione di rimpasti, di governi bis di cui sta tanto chiacchierando la politica italiana. Certo è un profondo rimpasto aereonautico quello che emerge dal bilancio 2009 di Alba servizi Aerotrasporti spa, la società controllata da Fininvest che gestisce i viaggi su aerei privati di azionisti e manager del gruppo di comunicazioni e che da sempre trasporta Silvio Berlusconi via terra e via mare. Il rimpasto si è reso possibile grazie al riscatto dal leasing e alla successiva vendita sul mercato a terzi (di cui viene celata l’identità) dell’aereo più imponente della flotta, un Airbus A319 che era stato la vera dannazione della piccola compagnia aerea berlusconiana. Nel 2008 aveva subito anche un danno rilevante, prontamente rimborsato dalla compagnia assicuratrice. Ora che è stato venduto la società ha potuto realizzare una discreta plusvalenza, mettere un po’ più in ordine i conti finanziari che non brillavano (e comunque il 2009 si è chiuso ancora in perdita per 6,3 milioni di euro) e puntare su nuovi acquisti per la Air Silvio. E’ arrivato nella seconda parte dello scorso anno il Premier IA (il nome è dato dalla Hawker che lo produce, ma certo è evocativo) ed è stata già presa la decisione di mettere in flotta nella seconda parte del 2011 il Premier II, un  vero e proprio gioiellino tecnologico. Non è l’unica novità. Perché il 28 gennaio scorso è entrato in flotta anche un Bombardier Challenger 604, vecchia conoscenza dell’Alba servizi aerotrasporti spa. Il velivolo era di proprietà della Airviaggi San Raffaele, la compagnia dell’omonima società di don Luigi Verzè, che ha ottenuto da tempo l’abilitazione all’attività di elisoccorso in convenzione con la Regione Lombardia. Con il Bombardier l’elisoccorso c’entrava poco, perché è un piccolo aereo per trasporto privato di persone. Ha un bel salottino a bordo e può portare 9-10 persone su viaggi non troppo lunghi. La manutenzione veniva fatta dalla società di Berlusconi, che ora ne ha acquisito la proprietà e ne curerà l’esercizio portando a bordo come cliente anche don Verzè o qualcuno dei suoi manager e ospiti. Per questo l’Alba ha dovuto stanziare non poche risorse destinate a un corso di addestramento piloti, perché la propria squadra non era abituata al Bombardier.
Negli hangar di Silvio si è fermato per la manutenzione e qualche piccolo ritocco anche l’aereo privato di Miuccia Prada, di proprietà della sua Prada Company s.a. Il resto della clientela è invece tutto interno alla famiglia Berlusconi e alle società del gruppo Fininvest. Fra i creditori figurano infatti Mediolanum (395.018 euro), Reti televisive italiane (278.762 euro), Mediaset (228.430 euro) e Publitalia (210.056 euro).
La Silvio Air controlla anche un’altra società di navigazione via mare. E’ la Morning Glory Yachting ltd con sede nelle Bermuda. Controlla l’omonimo yacht lungo 48 metri che Berlusconi acquistò nel 1999 per 28,4 miliardi di vecchie lire da Rupert Murdoch. Il nome glielo aveva dato proprio il magnate australiano, e secondo indiscrezioni fatte circolare all’epoca si riferiva a una particolare capacità amatoria dello squalo dell’editoria internazionale di primo mattino. All’inizio Berlusconi pensò di ribattezzarlo. Ma poi nome e leggenda gli piacquero da morire e così lo yacht continuò a solcare i mari delle Bermude con quel nome piccante di Morniong glory. Oggi la barca è iscritta a bilancio per 15,7 milioni di euro, ed è stata qualche mese fa richiamata in cantiere dalla Abs, l’autorità navale americana. Restyling ora finito in California, nei cantieri di San Diego, dove oltre alla ristrutturazione dovuta sono stati investiti 920 mila euro anche nell’abbellimento dell’arredo di bordo. A metà agosto sarà di nuovo in mare, e se il presidente del Consiglio riuscirà a ritagliarsi qualche spazio alla sua rifondazione del Pdl, sarà a bordo qualche primo mattino.
Da oggi è invece in mare anche la nuova barca di Pier Silvio Berlusconi. Si tratta di un Custom Line da 124 piedi (37 metri) costruito ad Ancona dai cantieri Ferretti, scafo che sostituisce il precedente modello di cui era proprietario, un 97 piedi (30 metri) sempre Custom Line, riacquistato dal Gruppo Ferretti. Secondo notizie di agenzia il prezzo finale dell'imbarcazione è stato fissato tra 5 e 6 milioni di euro, un terzo rispetto alle prime indiscrezioni che avevano già suscitato polemiche politiche. La cifra infatti tiene conto sia dello scambio con il vecchio modello che del contributo al progetto del prototipo fornito direttamente da Pier Silvio. L’ha disegnato in parte lui, è piaciuto al produttore, e così al primogenito del premier finiranno anche tutte le royalties sui modelli venduti a terzi. Il nome della nuova barca resterà lo stesso di quella restituita: Suegno.