Dopo Veltroni ci sono già due Pd

Rischia di saltare dopo l’abbandono del suo primo segretario e inventore, Walter Veltroni, il Partito democratico, principale forza politica di opposizione. Non sembra essere stata sufficiente la quasi unanimità che ha affidato la guida temporanea del partito a Dario Franceschini (operazione sembra non digeribilissima per i militanti) nel week end. E in Parlamento torna con forza sui principali temi la divisione originaria, da una parte gli esponenti della Margherita, dall’altra chi ha vissuto la storia comunista nei suoi vari travagli. C’è spaccatura banale sulle nomine Rai, più sostanziale in Senato a proposito del testamento biologico, dove si fa sentire su gran parte del Pd la pressione di Beppino Englaro. Già alla vigilia delle europee si era compreso quale fosse il tallone di Achille del nuovo partito voluto da Veltroni: in Europa non avrebbe avuto un gruppo politico di riferimento. Chi ha militato nei Ds avrebbe scelto il Pse, chi veniva dalla storia democristiana il Ppe, altri ancora avrebbero preferito l’adesione a gruppi liberaldemocratici o comunque si sarebbero sentiti senza patria e radici nel vecchio continente. Non era un tema banale, perché al di là degli slogan faceva emergere la costruzione più tecnica che politica della nuova forza politica, che al di là dei numeri e della omogeneità su alcuni punti programmatici non sembrava avere molto più in comune del vecchio Ulivo ideato da Romano Prodi (e oggi rilucidato all’occorrenza dal suo fondatore). Il testamento biologico è stata la prima prova affrontata dopo l’uscita di scena di Veltroni, e sta mettendo a nudo tutte le piaghe e le debolezze di quel partito. Cattolici da una parte, ex diessini dall’altra. La via di uscita sarebbe stata una sola, quella della libertà di coscienza. Ma un partito senza leadership e suonato da una serie impressionanti di sconfitte elettorali non ha avuto, non ha e forse non può avere la forza necessaria per procedere su questa strada, l’unica da cui potere uscire senza le ossa rotte. Si poteva dividersi con libertà fra Ignazio Marino e le decisioni della pattuglia cattolica di cui fa parte un leader come Francesco Rutelli. Così è avvenuto con la presentazione degli emendamenti. Ma un partito debole è prigioniero di qualsiasi suggestione. E la discesa in campo di Beppino Englaro ha spaventato quel che resta della leadership, che teme la popolarità nelle sue fila del padre di Eluana. Così si è percorsa la strada suicida di ordini di scuderia e di processi sommari ai dissenzienti (come Dorina Bianchi). Direzione che non fa che portare all’implosione... Franco Bechis

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Bel giornale, dir. Bechis, peccato per Selvaggia Lucarelli e il suo umorismo che non fa più ridere nessuno. Prenda un'altra blogger, vedrà che andrà meglio.
Marco

Unknown ha detto...

Gentile dott. Bechis,
sono un lettore di Italia Oggi da più di 10 anni.Ho sempre creduto che Italia Oggi,per vari motivi, fosse un giornale al di fuori di certi schemi.Pultroppo mi sono dovuto ricredere.
Spiego perchè.
Alcuni mesi fa ho inviato una cartella stampa in merito ad un nuovo nostro prodotto.Si tratta di un dentifricio e collutorio in compressa.Questo prodotto oltre ai benefici per l'igiene orale apporta di fatto un beneficio all'ambiente.Infatti la confezione riciclabile al 100% elimina 2 confezioni i tubetti di dentifrici esausti e le bottigliette di collutorio oltre all'energia per la loro produzione e il loro trasporto.
Credevo, molto prima che qualcuno ne facesse una priorità politica"Obama",che il nostro prodotto meritasse da parte dei media per lo meno delle citazioni.
Leggendo quotidianamente il giornale ho invece leggere importanti articoli di società che producono cosmetici confezionandoli con materiali riciclati "nobilissimo",di persone che sono re del poker e di svariati prodotti tecnologici creati "da alcune multinazionali.
Cercai per questo di contattarla via telefono,la Sua segretaria mi invitò a chiamare 2 giornalisti per rinviare la nostra cartella stampa.Li chiamai,inviai la nostra cartella stampa e tutto finì li.Allora mi chiedo,ma i mezzi di informazioni non dovrebbero riportare anche tutte le notizie utiliti alla collettività?
Perchè si fanno migliaia di articoli su come reprimere i rifiuti prodotti "inceneritori,ecc." e non si scrive di prodotti che a monte riducono la produzione di rifiuti solidi urbani.
Tino

Anonimo ha detto...

D'accordo con Marco, la Lucarelli è insopportabile e ridondante. Francesca, Bologna

Anonimo ha detto...

campagna mediatica a favore di De Magistris? perchè non vai in campagna e ci rimani? Vergogna Bechis