Io e il Tg1- Ho vinto la scommessa con Minzolini:impossibile portare uno come me in Rai...

So che non è bello parlare di sè, ma qualche mail da voi l'ho ricevuta a proposito della mia condizione professionale e quindi devo qualche risposta agli iscritti a questo blog e soprattutto ai tanti amici di Facebook a proposito di quello che hanno letto su di me in questi tempi su qualche giornale o sito Internet. Fra le tante, una aveva fondamento: l'ipotesi di un trasferimento al Tg1 come vicedirettore di Augusto Minzolini. Personalmente non ci ho mai creduto, ma sono amico di "Minzo" dal 1990, abbiamo fatto tante cose insieme e spesso ci siamo divertiti come matti. Ognuno ha il suo modo di interpretare il mestiere che facciamo, ma divertirsi lavorando è raro e io questa fortuna l'ho sempre avuta. Con Minzo, che è forse il giornalista italiano con più fiuto per la notizia e che ha una carica di simpatia umana straordinaria, lavorare sarebbe stato divertentissimo. Per cui gli ho detto "perchè no? Tanto non ci riuscirai mai. Io non sono digeribile dal grande corpaccione Rai". Minzo è uno tosto e se lo sfidi parte in quarta: "Ci riesco? Scommettiamo?". Scommessa fatta, e l'ho vinta io. E non perché lui non si sia applicato, battendosi anzi come un leone (auguro a tutti di avere un amico così, ne sono restato sorpreso anche io). Non sto a raccontarvi cosa è avvenuto in questi tre mesi, bisognerebbe pubblicarci un romanzo. Ma una cosa mi è stata chiara fin dall'inizio: salvo Minzo, lì non mi voleva nessuno. Dentro e fuori. Non pensavo di avere fatto girare le scatole a così tanta gente semplicemente raccontando giorno dopo giorno quel che apprendevo e pubblicandolo sui giornali dove ho lavorato. Ogni tanto me ne dimentico qualcuna, gli altri invece se le ricordano tutte. Giulio Tremonti che qualcosa in Rai conta (e che non so perché sostiene che qualsiasi cosa appaia su Italia Oggi, perfino le foto, sono irriverenti nei suoi confronti), era pronto a imbracciare il bazooka sparandomi se solo mi fossi avvicinato a viale Mazzini. Il suo consigliere Angelo Maria Petroni (e a lui sicuro, non ho mai fatto niente forse per dimenticanza, anzi, anni fa gli proposi pure di collaborare a Italia Oggi) aspettava solo il mio nome per impallinarlo. Paolo Garimberti ce l'aveva a morte con me (e lì non ricordo io, magari avrò scritto qualcosa di sgradito in passato), il sindacato voleva trasformarmi in un falò, la redazione non era felice, anzi...Minzo non si è fermato davanti a nulla, testone come è, e io l'ho lasciato fare (avvisando il mio editore attuale per questione di lealtà) osservando stupito tanta determinazione. Fino a lunedì mattina. Quando a poche ore dal voto in cda ho capito che non solo tutta la sua determinazione sarebbe stata inutile, ma insistendo avrebbe rischiato anche lui. E qui dovevo restituire la prova di amicizia e gli ho chiesto, insistendo per tre ore, di levare il mio nome dalle sue proposte. Alla fine l'ha fatto, dicendomene di tutti i colori, e proponendo 5 vice invece dei 6 cui aveva diritto. Hanno rinviato la pratica a giovedì,come è accaduto altre sei volte. Ma questa volta, senza me, passerà. Auguri a Minzo di cui non scorderò mai la prova di amicizia. Ma non gli condono il pranzo che abbiamo scommesso: l'ha persa, e le scommesse sono scommesse...

6 commenti:

LEONARDO METALLI ha detto...

A me avrebbe fatto piacere il tuo arrivo da noi. Una bella novità. Con affetto leonardo metalli inviato speciale tg1

Anonimo ha detto...

Sinceramente, con tutte le attenuanti possibili ed immaginabili, non posso assolutamente accettare tutto il suo buonismo verso il Minzolini.
Anzi meno guardo il Tg1 targato Minzo e + credo di essere onestamente e decentemente informato dell'attuale pericoloso momento storico che stiamo vivendo. In sintesi la conduzione del tg1, notoriamente ammiraglia del servizio pubblico televisivo, è intrisa, a mio parere, di spiccata tendenza a notiziare in una quasi unica direzione negando all'utente medio la possibilità di discernere e quindi avere l'opportunità per serenamente metabolizzare gli accadimenti.

Anonimo ha detto...

Caro Bechis , faccio i complimenti all'ex squalo suo amico Minzolini che bene predicava ai tempi di Craxi che non esiste il privato per un politico....Gli dica che la casalinga di Voghera non ha ancora capito chi sono queste escort e a cosa si riferiscono.
Il tg1 col suo servilismo minzoliniano nei confronti di Berlusconi sta superando il tg4 !
Ma per un buon giornalista le notizie che stanno nelle prime pagine di tutto il mondo vanno censurate se sono dannose per il padrone?
State distruggendo la libertà d'informazione in Italia e non solo....

Cristiano ha detto...

morale della favola? Niente libero, niente tg1 e mi resta ad italia oggi che metà edicole d'italia neanche tengono e mi toccherà leggere i suoi editoriali su dagospia?? Beh se questo è il prezzo per la sua libertà, avanti così. Un fan

Talita ha detto...

Si consoli, Bechis.
La RAI è destinata a sparire.
Non sarà oggi, ma ormai non serve più questo servizio privato: altroché pubblico!
La RAI è ormai lottizzata fino ai cessi interni. Probabilmente ci vorrà la tessera anche per accedere lì.

Anonimo ha detto...

minzolini un giornalista? questa è una barzelletta. Se sa' scrivere il suo nome è già tanto.
Veramente indigeribile e insopportabile il "suo" TG1. Ho smesso di guardarlo, mi sollecita troppo, esagerato odio verso Berlusconi: non posso passare la serata imprecando contro il silvietto e il suo lacchè minzolini no?