A vederli insieme tutti
sorrisi, carinerie e complimenti nella recente cena a casa di Bruno Vespa,
nessuno l’avrebbe mai immaginato. Eppure Silvio Berlusconi e Cesare Geronzi,
dopo anni di frequentazione, lavoro comune e perfino amicizia, sembrano lì a
litigare come due vicini di casa pronti a rinfacciarsi il regolamento
condominiale. E la lite è proprio un classico: per un parcheggio. Non che uno
abbia occupato il posto dell’altro senza averne diritto, ma l’occasione non è
dissimile. L’utilizzatore del parcheggio è Berlusconi, Geronzi è il
parcheggiatore. Il motivo della lite è proprio nella tariffa oraria applicata:
davanti al parcheggio c’era scritta una somma, alla cassa invece Geronzi ha
applicato una tariffa assai superiore. In casa Berlusconi qualcuno ha guardato
gli scontrini, se ne è accorto e adesso rivuole indietro la supertassa applicata
senza avviso. Detta così è semplice, ma l’affaire è assai più sostanzioso,
perché in ballo ci sono circa 300 mila euro. Quando infatti dovevano prendere
gli aerei privati a Linate, Berlusconi, familiari e manager del gruppo Fininvest
erano soliti parcheggiare nell’attiguo centro direzionale di Milano Due. Il
parcheggio è di proprietà della Generali Immobiliare sgr del gruppo Generali
presieduto proprio da Geronzi. Visto che ce ne era bisogno quasi ogni giorno, i
posti auto sono stati affittati per tutto l’anno dalla Silvio Air (Alba servizi
aerotrasporti). Arrivavano le fatture, e Silvio pagava. Fino al controllo: in
dieci anni Generali avrebbe addebitato 300 mila euro di troppo. Così il 24
febbraio scorso è stata spedita a Geronzi una lettera di formale contestazione:
“restituiscimi la tassa extra sul parcheggio”. E se a casa Vespa non si è
trovata l’intesa, qui si rischia la carta bollata…
Nessun commento:
Posta un commento