Lo strano caso di casa Finocchiaro



C’è voluto un quarto di secolo per convincerla e soprattutto un buon prezzo, di quelli che non si possono proprio rifiutare. Così alla fine anche un siciliana doc come Anna Maria Paola Luigia Finocchiaro, che in parlamento siede ininterrottamente dal lontano 1987, si è decisa a mettere su casa a Roma. Il capogruppo del Pd in Senato ha infatti acquistato sul colle che sale sopra San Pietro, dietro la Gregorio VII, la sua prima casa nella capitale poco meno di un anno fa. Nove vani al quarto piano, circa 180 metri quadrati a un prezzo più che buono: 745 mila euro. Visto che c’era da mettere mano al portafoglio e che la zona lo richiedeva, con altri 45 mila euro la Finocchiaro ha conquistato un box auto personale. Per acquistare la capogruppo del Pd in Senato ha anche accesso un mutuo quindicennale da 500 mila euro con il Monte dei Paschi di Siena al tasso di interesse annuo dell’ 1,604%.
L’investimento è fatto per le figlie, Costanza Luigia Fosca e Miranda Tina, che risultano acquirenti dell’immobile, ma l’usufrutto è riservato a mamma Finocchiaro e al gentile consorte, Melchiorre Fidelbo, entrambi acquirenti dell’appartamento. A vendere casa e box è stata il 17 maggio scorso la Cassa nazionale del notariato, che con quella cessione ha praticamente finito la sua libertà di vendita dei palazzi in cui aveva investito: dal primo luglio successivo per farlo serve l’autorizzazione del ministero del Lavoro. Il senatore del Pd ha sicuramente fatto un buon affare: ha acquistato a poco più di quattro mila euro al metro quadrato. Al momento nella stessa via a pochi metri di distanza quattro grandi agenzie immobiliari hanno messo in vendita otto appartamenti. Un bilocale da 55 metri quadrati è offerto a 355 mila euro, pari a 6.455 euro al metro quadrato. Al secondo piano di un palazzo limitrofo c’è un trilocale da 90 metri quadrati in vendita per 570 mila euro, e quindi per 6.333 euro al metro quadrato. C’è anche un appartamento allo stesso livello di quello della Finocchiaro e il prezzo per 100 metri quadrati è di 680 mila euro, pari a 6.800 euro a metro quadrato. La media delle transazioni effettuate negli ultimi due anni nella stessa via è di circa 6.400 euro a metro quadrato. Fosse stato applicato quel prezzo anche alla Finocchiaro avrebbe dovuto sborsare 407 mila euro in più: significa che lo sconto ottenuto dalla Cassa del notariato è stato superiore al 30 per cento rispetto ai valori di mercato. Capita quando si compra dagli enti previdenziali. Di solito questo è lo sconto riservato agli inquilini. Ma la famiglia Finocchiaro Fidelbo non ha mai abitato in quella casa: al momento dell’acquisto c’era dentro ancora un inquilino in scadenza di contratto che aveva rifiutato l’offerta. Anche se nessuno fra i notai è disposto a commentare quella che considera una normale transazione immobiliare, in ambienti vicini alla cassa si sostiene che prima di vendere qualsiasi immobile si riunisce una apposita commissione tecnica per definire il prezzo “congruo” dell’appartamento e che nessuna transazione può essere scontata rispetto a quella somma. Se a comprare fosse stato quindi un notaio, avrebbe ottenuto lo stesso prezzo. E in effetti dovrebbero essere solo i notai ad acquistare. Sul sito Internet della Cassa nazionale del notariato c’è anche un regolamento per le vendite. E lì si sostiene che “sono aperte a tutti i notai in esercizio, in pensione e parenti di notaio entro il terzo grado i quali tutti potranno proporre le offerte di acquisto” a determinate modalità. La Finocchiaro notaio non è, e non risulta neppure in possesso di strette parentele nella categoria. Aveva certo ottimi rapporti per via della sua attività politica con i vertici del notariato: un legame di amicizia stretto con l’ex presidente della categoria (uno dei professionisti più influenti), Gennaro Mariconda. E ora certo dovrà avere un rapporto di buon vicinato anche lo steso direttore della cassa che le ha venduto l’appartamento, Valter Pavan, perché anche lui ha acquistato un appartamento in quel palazzo. Lo sconto dunque è stato consistente (quel che si dice dunque un ottimo affare) ed applicato anche a una “fuori categoria” per quanto autorevole sia la parlamentare di lungo corso del Pd. Ed è testimonianza ormai di una realtà consolidata: nessun vip, meno che mai politici di professione, affitta o compra casa come fanno tutti gli altri italiani: semplicemente a prezzi di mercato.

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