
Probabilmente nemmeno era a conoscenza della parentela. E ancora più probabilmente
Anselma Dall'Olio, gentile consorte di Giuliano Ferrara
nonchè autorevole membro della commissione cinematografia ministeriale, era all'
oscuro di chi fosse l'azionista della Talpa
sas, società di produzione cinematografica che più volte ha bussato alla porta del ministero dei Beni culturali per chiedere un finanziamento pubblico per l'ultima creazione artistica. Fatto sta che l'
Anselma, il 13 dicembre scorso, ha chiuso le porte alla Talpa
sas, escludendola (ottava fra gli esclusi, con punteggio 67, ma servivano almeno 74 punti) dalla ripartizione dei 4 milioni di euro per l'interesse culturale opere prime/seconde & cortometraggi. Ignara o cosciente che fosse, la Dall'Olio strapperà ora un sorriso beffardo all'autorevole marito (sempre che ci legga): perché a bussare alla cassa di Francesco
Rutelli sia pure vestito da Talpa
sas era Marcello
Cini. Sì, proprio lui, l'autore dell'appello che ha trovato altri 67 seguaci nella facoltà di Fisica per sbarrare a Benedetto XVI le porte dell'Università La Sapienza di Roma. Certo,
Cini è uno scienziato. Ma anche gli scienziati tengono famiglia. E il figlio Daniele si diletta di cinematografia. Così insieme padre e figlio dal 19 luglio 1990 hanno aperto una società in accomandita semplice, la Talpa: socio accomandatario il figlio Daniele (classe 1955), socio accomandante il padre Marcello (classe 1923). L'oggetto sociale indica la “produzione e/o distribuzione di prodotti filmati, audiovisivi e
videoregistrati, testi giornalistici
nonché opere teatrali e musicali”. Questa volta Daniele sperava di strappare un contributo per il suo “Noi che siamo ancora vive- Storie di donne sequestrate all'
Esma”, un
docu-film che comunque ha ottenuto il sostegno dell'Istituto Luce, co-produttore. Ma non si tratta di un'opera prima. Il suo maggiore successo è stato
Last food, uscito nel 2003, ma già finanziato nel 2001 dal ministero dei Beni culturali e nel 2002 dalla film
commission di Torino. Una storia di cannibalismo in Tibet dopo un disastro aereo con due soli sopravvissuti: il titolare di una ditta di
catering e
uno chef
cordon blue. Cinema a parte il giovane
Cini e il padre sono protagonisti anche di una piccola opera letteraria. Firmata da Daniele ed uscita nel 2004 per le edizioni
Voland di Roma, è intitolata “Io, la rivoluzione e il babbo”. Testo dove rivela come lui bambino e papà Marcello già negli anni Sessanta sfilavano contro il Papa: “Avevo già manifestato” rivela
Cini jr a pagina 10, “contro
Ciòmbe sulle spalle di mio padre a sette anni, dopo l'uccisione di
Patrice Lumumba e la benedizione dell'assassino da parte di papa Paolo VI”. E il 68? “C'era qualcosa di simile all'Iran degli ayatollah (...) ma non vigeva la
Shar'
ja del Vaticano...”. Ah, beh... Sì, beh...
3 commenti:
Gustosissimo caso di nemesi inconsapevole e preventiva. E per chi non crede alle coincidenze, in quel 67 sembra esserci pure la firma in codice del beffardo destino: 67 il punteggio assegnato al film di Cini junior, 67 il numero degli ayatollah che hanno sottoscritto la fatwa di Cini senior...
ma se cini è del 23, che ci fa all'università a 84 anni?
misteri d'italia...
as
all'ultima pagina del forum della scuo.la parlo della truffa dei lavoratori stranieri che si detraggono tutti i familiari a carico nel loro paese"
COAioa
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