Berlusconi compra casa vicino alla tomba di Nerone- E a Macherio cintura Veronica

Forse è stato il suo ultimo regalo di Natale. Il 5 dicembre 2008 Silvio Berlusconi ha fatto staccare dai suoi manager della Immobiliare Idra un assegno da 300 mila euro, destinato al comune di Macherio. Una bella cifra che serviva a convincere il sindaco della piccola cittadina a sollevare il Cavaliere da un vecchio impegno: costruire sul terreno di fronte alla villa dove abita Veronica Lario un piccolo complesso da affidare in gestione al comune per la “realizzazione di iniziative culturali quali mostre, dibattiti e convegni” con “almeno 10 iniziative nel corso di ciascun anno solare”. Certo, la signora Lario in Berlusconi ha sempre amato la cultura, ma avere i convegni di fronte alla porta di casa probabilmente non sarebbe stato il massimo della vita. E quasi certamente il livello delle iniziative a Macherio non ambitissimo. Così- per l’ultima volta-pochi giorni prima del Natale Silvio ha fatto il suo regalo a Veronica: con l’indennizzo da 300 mila euro davanti a casa solo verde e tranquillità. Apprezzato o meno che fosse quel dono, il clima fra i due coniugi si sarebbe presto guastato fino alla frana dell’aprile scorso, quando esploso il caso Noemi è arrivata la richiesta di divorzio di Veronica. E che il clima fra i coniugi fosse radicalmente cambiato l’han capito a chiare lettere il 28 agosto scorso gli amministratori del comune di Macherio. Che si sono visti parare davanti gli amministratori della stessa Idra immobiliare di Berlusconi, che è proprietaria delle tre grandi ville di Silvio: quella di Macherio, quella di Arcore e villa Certosa a Porto Rotondo. “Vi ricordate quei terreni vicino alla casa di Veronica? Beh, si potrebbe fare altro”. E così hanno ceduto alla piccola comunità gratuitamente il diritto di realizzare proprio intorno alla villa della ex signora Berlusconi “una pista ciclopedonale” fra via Lambro e la recinzione della villa. Se prima il rischio era di avere un po’ di confusione davanti alla porta di casa una decina di volte l’anno, ora tutti i cittadini potranno pedalare ogni giorno davanti a villa Veronica sbirciando incuriositi. La povera ex first lady potrà però rifugiarsi durante la costruzione negli altri suoi possedimenti personali (li ha comprati lei attraverso la Finanziaria il Poggio), come la casa di Londra a Kensigton o quella di New York a due isolati dalla Quinta strada. O magari andare a fare visita a mamma Flora Bartolini (questo il vero cognome di Veronica, che fu battezzata Miriam) nella splendida villa Erminia che l’anziana signora ha acquistato nel marzo scorso dal Gruppo Beni immobili di Brescia a Sirmione, sulle rive del lago di Garda. Ma anche Silvio ha nel frattempo arricchito il proprio patrimonio immobiliare. Proprio quando stava esplodendo la vicenda Noemi, il 30 aprile scorso, il presidente del Consiglio aveva mandato i manager di una sua altra società, la Immobiliare due ville, a fermare un appartamento in un discreto complesso immobiliare immerso nel verde a poche centinaia di metri dalla via Cassia a Roma. Un diritto di opzione che il premier ha esercitato il 23 settembre scorso, mentre attendeva con qualche nervosimo il responso della Corte costituzionale sul lodo Alfano. Top secret il costo della transazione, ma si sa che si tratta di un piano intero in una piccola palazzina a due passi dalla tomba dell’imperatore romano Nerone, nell’omonima traversa della via Cassia. Nell’acquiostgo è stato compreso anche il garage e una vasta cantina. Nell’atto di vendita solo l’indicazione sul trasferimento che si effettua “a corpo nello stato di fatto in cui gli immobili attualmente si trovano, con ogni diritto, accessione, pertinenza, servitù e comunione, compresi i proporzionali diritti di comproprietà sulle parti comuni della palazzina quali risultano dalla legge e dal regolamento condominiale”. I lavori di ristrutturazione della residenza immersa in un verde spettacolare inizieranno nelle prossime settimane, ma non è detto che l’appartamento verrà utilizzato dal presidente del Consiglio. Spesso dopo averli acquistati nelle capitale (ne ha una decina), Berlusconi li cede in uso gratuito ai suoi più stretti collaboratori. E’ stata comunque una estate intensa sotto il profilo immobiliare per Silvio. Ad Arcore, proprio di fronte a villa San Martino, nel cuore di agosto ha chiuso un accordo commerciale con Enel distribuzione, affittando una porzione di terreno vicino alla sua abitazione principale per costruirvi una piccola centralina elettrica destinata a servire buona parte degli abitanti del paese. Questa volta però non è gratis, e anche se è stgato tenuto riservato l’importo, Berlusconi ha stipulato un vero e proprio contratto di affitto annuale con il colosso dell’energia italiana guidato da Fulvio Conti e governato dal suo azionista principale, quel ministero dell’Economia guidato da Giulio Tremonti. Novità anche in Sardegna, dove il cavaliere è finalmente riuscito a mettere fine a una lite annosa con la propria vicina di casa, la signora Maristella Cipriani. Che i due avessero finalmente fumato il calumet della pace è apparso chiaro a tutti nel maggio scorso, quando Berlusconi candidò la Cipriani nelle liste del Pdl al Parlamento europeo. Avventura che non andò a buon fine (non è stata eletta), e che provò poi a sanare mettendo una buona parola con il neo presidente della provincia di Milano, Guido Podestà, per inserire la Cipriani in qualche assessorato. An che qui un buco nell’acqua. Ma la pace si è concretizzata in altro modo. Già a maggio in un preliminare di acquisto firmato insieme alla proposta della candidatura Berlusconi si è impegnato ad acquistare dalla Cipriani quei terreni di confine utilizzati per la vigilanza armata a tutela della sicurezza del premier che tante liti avevano causato in questi anni. La promessa è stata poi rispettata il 14 agosto scorso, con una piccola sorpresa. Non solo Berlusconi ha pagato alla Cipriani il disturbo arrecato con l’acquisto di quei terreni, ma ha pure aggiunto in dono alla signora altri terreni della Idra a titolo di compensazione. Impegnandosi pure a non piazzare più vicino a casa Cipriani “apparecchiature e impianti rumorosi che rechino disturbo alla limitrofa proprietà a rimuovere quelli attualmente esistenti allo scopo di rendere meno fastidiosi i rumori e possibilmente eliminarli del tutto”. In cambio la signora ha ritirato tutte le cause civili e amministrative nei confronti del premier.

1 commento:

Domenico ha detto...

Come si permette di insinuare che il premier faccia un uso privato (sistemazione di pendenze private con la sig.ra Cipriani) di candiature e assessorati? Non è che lei è sul libro paga di Repubblica?