Si è messa in moto macchina dell'incenso. Serve un Papa forte? E ti azzoppo i papabili con le lacrime

http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/1185928/Vaticano--verso-il-Conclave--spuntano-i-dossier-sui-papabili.html


Saletta Alitalia all’aeroporto di Fiumicino di Roma. Nell’ultima settimana è facile che gli incontri fra personalità si moltiplichino. Politici di tutti i fronti in attesa di un aereo che li porti a un comizio degli ultimi giorni di campagna elettorale. Staff, giornalisti al seguito, e da qualche giorno anche cardinali e vescovi che a Roma sono venuti per capire qualcosa di più delle dimissioni di Benedetto XVI, magari per un ultimo saluto, e perchè no? Anche per cogliere qualche indiscrezione sul conclave che sta per aprirsi. In effetti a Roma come nelle altre salette vip degli aeroporti di mezzo mondo, quello è il principale argomento di discussione. Sulla stampa nazionale e internazionale inizia a trasparire qualche nome, e alcuni di questi in effetti collimano passando i confini. Così capita che se ne discuta. Un leader del Pd che non si ricandida incontra ad esempio un vecchio amico come il ministro dei Beni culturali Lorenzo Ornaghi, che guidò l’Università cattolica. E gli chiede: «Vero che il candidato più forte per la successione è il cardinale franco-canadese Marc Ouellet che guida la congregazione dei vescovi?». Ornaghi scuote la testa: «Dicono di no, che è troppo emotivo. È portato alla commozione, piange spesso». 
Che c’è di male nelle lacrime? Da quando Benedetto XVI si è dimesso il Vaticano si è trasformato in una sorta di Muro del Pianto. Il Papa non ha disdetto alcun appuntamento, e in qualche caso li ha perfino intensificati. Gruppi di fedeli, visite ad limina delle diocesi e delle conferenze episcopali regionali o internazionali. Il Papa sorride, legge i discorsi spesso da tempo preparati, ma ogni volta aggiunge qualcosa a braccio per fare capire che è proprio lui a parlare. Giovedì scorso ai sacerdoti di Roma è andato solo a braccio, con un discorso durissimo, senza una sbavatura. Ma per quanto il Papa mostrasse serenità e dispensasse sorrisi, gli occhi degli astanti e perfino di famosi e importanti presuli iniziavano a inumidirsi e poi si scioglievano in lacrime. Piangevano come vitelli pretini e fedeli di provincia. Ma ha dovuto asciugarsi gli occhi anche il cardinale vicario di Roma, Agostino Vallini. Si è commosso incrinando la voce durante il suo discorso anche il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, e subito dopo ha sottolineato alla radio Vaticana che «questa è una cosa bella, che esprime quanto il Papa sia entrato nel cuore di noi vescovi e in quello del popolo di Dio». Lacrime di commozione, di cui evidentemente alla vigilia del conclave bisogna scusarsi, o che comunque bisogna spiegare.
La macchina dell’incenso partita in Vaticano (la sorella della macchina del fango nella vita civile) è proprio su quelle lacrime che sta giocando la prima battaglia del conclave. Perchè l’identikit del prossimo Papa lo ha già disegnato proprio con la motivazione ufficiale delle sue dimissioni Benedetto XVI: ci vuole un successore fisicamente integro, più giovane, e soprattutto forte nel fisico e nell’animo per portare sulle sue spalle il peso della conduzione della Chiesa in un’epoca oscura e drammatica. Sulla carta di identità c’è poco da fare: nessuno può ormai sbianchettare i propri natali o togliersi qualche anno di troppo. Per questo è importante quella «forza» fisica e morale. E come capita ad ogni vigilia di conclave, una volta individuato il tema più rilevante per la corsa, iniziano a circolare vocine, e in qualche caso perfino testimonianze o documenti scritti per indebolire il «papabile» ritenuto troppo forte. Così i «dossier lacrime» iniziano a circolare ricchi di particolari. Veri o falsi che siano, raggiungono le persone che contano, magari vengono perfino pubblicati sulla stampa internazionale, colpiscono nel segno. Così tutti convinti che il cardinale Ouellet sia incline alle lacrime, e quindi un po’ debole di nervi. Analogo dossier «lacrime» sfiora il cardinale di Vienna, Christoph Schoenborn, e addirittura lo si inchioda a un pianto dirotto in cui si sarebbe sciolto dopo le critiche sulla organizzazione di un viaggio in Austria di papa Giovanni Paolo II. Se uno piange alla prima difficoltà, non è in grado di reggere le sorti della Chiesa, è il veleno che con il ricordo di questi fatti si somministra alla vigilia del conclave. E ce ne è per tutti i candidati in pole position. Anche per l’arcivescovo di Milano, Angelo Scola, il candidato che ai nastri di partenza sembra sulla carta il più forte di tutti. Nessuno l’ha mai visto piangere, e quindi il dossier lacrime in questo caso non è stato preparato. Ma la vocina maligna punta a fare ancora più male. Forte e sicuro lui? Tutta apparenza, dicono i detrattori. Ma nella cartellina a lui riservata hanno inserito il nome di una amica psicologa che lo seguirebbe professionalmente da anni. Vero? Falso? Non importa: è la macchina dell’incenso che ormai si è messa in moto. E non è ancora a pieni giri...

Fornero, scherzo da prete a Monti

http://www.liberoquotidiano.it/blog/1165024/Fornero-scherzetto-a-Monti--prima-di-andare-via-tassa-i-preti.html

Buon Natale a tutti



Se in te semplicità non fosse, come
T'accadrebbe il miracolo
di questa notte lucente? Quel Dio,
vedi, che sopra i popoli tuonava
si fa mansueto e viene al mondo in te.
Più grande forse lo avevi pensato?
Se mediti grandezza: ogni misura umana
dritto attraversa ed annienta
l’inflessibile fato di lui. Simili
vie neppure le stelle
hanno. Son grandi, vedi, questi re;
e tesori, i più grandi agli occhi loro,
al tuo grembo dinanzi essi trascinano.
Tu meravigli forse a tanto dono:
ma fra le pieghe del tuo panno guarda,
come ogni cosa Egli sorpassi già.
Tutta l'ambra imbarcata dalle terre più remote,
i gioielli aurei, gli aromi
che penetrano i sensi conturbanti:
tutto questo non era che fuggevole
brevità: d’essi, poi, ci si ravvede;
ma è gioia - vedrai - ciò che Egli dà.

Rainer Maria Rilke
La nascita di Gesù

Queste primarie del Pdl così non servono proprio a nulla

http://www.liberoquotidiano.it/news/spalle-al-muro-di-franco-bechis/1131901/Le-primarie-Pdl-cosi-non-servono--Almeno--facciano-votare-i-candidati-alle-politiche.html

Potrebbero essere almeno un antidoto intelligente al Porcellum. Ma non interessa a nessuno. Andrò a votare Crosetto, perchè glielo devo. E poi meglio che vinca la sinistra di Monti ancora a palazzo Chigi
Servono a qualcosa le primarie del Pdl? Me lo chiede chiunque incontro in questi giorni. Gente smarrita, spesso, che non sa che pesci prendere. Non voterebbe volentieri a sinistra, ma non se la sente di dare ancora il voto a Silvio Berlusconi e al Pdl proprio non crede più. Ho difficoltà a rispondere, perchè sinceramente anche io in questo momento non saprei che pesci scegliere. E anche le primarie mi entusiasmano assai poco. Chi insiste tanto su quella necessità, ben sapendo che potrebbero trasformarsi nella tomba del Pdl, ha una sola idea in testa: ammazzare (politicamente, si intende), Berlusconi, perchè non riesce a farlo a viso aperto. La preda naturalmente lo sa, e sta facendo di tutto per smontare e svuotare quel giochino. Angelino Alfano probabilmente non ha quell'obiettivo- non fosse per riconoscenza personale (lui è lì grazie a Berlusconi), ma ormai sulle primarie si è esposto troppo e non può più tornare indietro. Eppure poche cose sono confuse e inutili come queste primarie. E' evidente che scimmiottano quelle del Pd, e che su quel paragone il Pdl rischia di schiantarsi: ha zero possibilità su cento di portare nei gazebo 3 milioni di elettori, e anche assai meno di questo obiettivo, quindi il paragone sarà disastroso. Ma c'è di peggio: che cosa si vota con le primarie Pdl? In quelle del Pd è chiaro che si sceglie un candidato premier della sinistra, tanto è che alla gara hanno partecipato esponenti di altre forze politiche, come Nichi Vendola e Bruno Tabacci. Che c'è in palio nelle primarie del Pdl? Non si sa. Essendo in questo momento vigente una legge- il Porcellum- che impone ai partiti di coalizzarsi e indicare un candidato premier comune, la corsa tuta pidiellina indica che non si sceglierà nemmeno questo. Se Alfano oGiorgia Meloni (l'unica altra che ha qualche chance) dovessero farcela alle primarie e dopo si aprisse una trattativa con la Lega, con Storace, con Oscar Giannino e quanti altri, è evidente che chi esce impalmato dai gazebo di metà dicembre non sarà il candidato premier del centro destra. Allora queste primarie sono solo una prova muscolare che sostituisce un normale congresso di partito per guidare quel Pdl così pieno di acciacchi. Non mi entusiasma una prospettiva simile, sinceramente. E se posso dare un suggerimento, le si rinvii di un mese e le si utilizzi per la sola cosa sensata possibile: non solo mettere il pennacchio a un piccolo leader, ma a fare scegliere in ogni circoscrizione dal voto dei simpatizzanti chi mettere in lista per il prossimo parlamento. Almeno sarebbe un modo per chiedere scusa di quel Porcellum che tanti guai ha fatto e che probabilmente resterà in piedi anche a marzo, perchè a nessuno conviene più votare un'altra legge. Primarie per fare le liste elettorali sì, sarebbe almeno un modo per afre sentire importanti gli elettori del centro destra, per ridare un senso e una prospettiva alla delusione che dilaga. Un'idea semplice. Che difficilmente seguiranno. Se restano così, io andrò comunque a votare. Per riparare un torto che ho fatto, mio malgrado un anno fa. Voterò Guido Crosetto, uno delle poche persone genuine che ho conosciuto in venti anni in Parlamento. Una persona per bene e capace, che mi piacerebbe restasse nel palazzo. Non ce ne sono molti. Un atto di simpatia, e pure dovuto. Alle elezioni di marzo poi vincerà la sinistra, come ormai è chiaro. Meglio così che il confuso pareggio, che riporterebbe Mario Monti e i suoi tecnici sgarrupati a palazzo Chigi e dintorni. Sono convinto che se vincono durano poco. Ma devono durare quel poco che serve a un centrodestra degno di questo nome di riorganizzarsi e tornare ad esistere con dignità...

Hanno sbagliato il bilancio dello Stato! Che tecnici pasticcioni

http://www.liberoquotidiano.it/blog/1131825/Clamoroso-pasticcio-nel-bilancio-dello-Stato--Polillo-colpa-dei-tecnici-non-si-parlano.html
La difesa del sottosegretario: nell'esecutivo ci sono trope sedi diverse, non sempre comunicanti le une con le altre, ecco perchè capitano errori così
Dopo avere scoperto di avere fatto un gran pasticcio nel redigere il bilancio dello Stato, inserendo come minori spese quelle che invece erano maggiori entrate, e facendo confusione sui trasferimenti alle regioni autonome, il sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillocon la sincerità che certo non gli manca, ha allargato le braccia sospirando di fronte ai deputati della commissione Bilancio della Camera. Il gran pasticcio, ha spiegato, "è imputabile in larga parte anche alle concitate modalità di lavoro, caratterizzate dalla presenza nell'ambito dell'esecutivo di sedi diverse, non sempre comunicanti le une con le altre". Va bene la sincerità, ma da lunghi anni le sedi di governo sono sempre le stesse. E se c'è una cosa ormai scritta a memoria è proprio il Bilancio dello Stato. Pasticci così non ci sono mai stati. Bisognava chiamare i tecnici al governo per vedere in scena tanta improvvisazione. Ora salta fuori che capiscono poco di tutto, e pure hanno difficoltà a parlarsi. Eppure il gran pasticcio è saltato fuori perchè altri tecnici l'hanno scovato: quelli del servizio Bilancio della Camera dei deputati, proprio il servizio che un tempo Polillo guidava. Forse sono andati al governo proprio i tecnici più sgarrupati che avevamo a disposizione...

Alla fine si scoprì che capitan Schettino guidava una nave Brancaleone


http://www.liberoquotidiano.it/blog/1098793/Schettino-non-fu-il-solo-colpevole--Anche-Costa-Crociere-sotto-accusa.html

Tre avarie prima di partire, fra cui una a due radar sui quattro esistenti. Equipaggio impreparato, e non in grado di capire gli ordini nella lingua che veniva usata. Più che una nave, la Costa Concordia sembrava una Armata Brancaleone. E la compagnia Costa crociere lo sapeva. Questa almeno l'accusa del rapporto della Capitaneria di Porto di Livorno sul tragico naufragio del 13 gennaio scorso. Non viene assolto capitan Francesco Schettino, ma almeno ora si sa che lui diede l'ordine giusto in extremis per evitare la tragedia. Il timoniere non capì e sbagliò direzione, correggendosi troppo tardi: la nave finì pochi secondi dopo contro lo scoglio.

Ecco documento integrale:

http://www.scribd.com/doc/109978638/Rapporto-capitaneria-di-Livorno-su-naufragio-Costa-Concordia-13-gennaio-2012-depositato-8-ottobre-2012-in-procura

Sorpresa, il nuovo partito di Berlusconi battuto dal suo nemico più terribile: l'aglio


http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/1093132/Che-beffa-per-il-Cav--il-marchio-politico-che-voleva-e-gia-di-un-sugo-Star---.html

Con una lettera del 6 agosto scorso l'Unione europea-registro marchi, ha avvisato Silvio Berlusconi che non era possibile registrare il suo marchio "Grande Italia", pensato per un suo nuovo partito, perchè confondibile con il sugo all'aglio della Star, Grand'Italia. Il cavaliere questa volta non è stato sconfitto dai comunisti, ma dal suo nemico numero uno: l'aglio....

I benefit non bastano. I deputati chiedono gratis anche i treni di Montezemolo


 La Camera dei deputati ha deciso di tirare un po' la cinghia. Pur avendo il più ricco bilancio di un parlamento al mondo (poco meno di un miliardo di euro l'anno), rinuncerà ad appena il 5% dei suoi fondi dal 2013. Per i deputati il taglio è già avvenuto nel 2012, ma minore: -3,5%. Eppure tutta l'aula della Camera si è sentita eroica durante la discussione sulle spese interne. E se l'è presa con Libero che aveva giudicato quelle riduzioni dei "taglietti". Secondo Renzo Lusetti (Udc) se la stampa pretende di più, allora vuole chiudere il Parlamento. Nella discussione Emerenzo Barbieri (Pdl) si lamenta dei costi del barbiere interno e chiede un abbonamento gratuito per i deputati a Italo, il treno di Luca Cordero di Montezemolo. Chiara Moroni (Fli) vuole un asilo interno anche per i figli delle deputate. Gabriele Cimadoro (Idv), il cognato di Antonio Di Pietro che forse teme di non essere ricandidato, si lamenta per i tagli dei benefit agli ex deputati, verso cui il Parlamento avrebbe effettuato addirittura "accanimento terapeutico". Infatti gli ex deputati costano al contribuente "solo" 136 milioni di euro l'anno...




Han capito tutto del momento: la provincia di Reggio Calabria si fa l'inno e l'orchestra


Nella foto il presidente della provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa con Riccardo Muti

http://tv.liberoquotidiano.it/video/108140/Reggio-Calabria-si-fa-il-suo-inno.html#.UGnKeq7h_To

Hanno capito proprio tutto della rabbia dei cittadini e dello scandalo per le spese inutili della politica. A Reggio Calabria il 26 settembre 2012 la provincia guidata dal Pdl Giuseppe Raffa ha annunciato l'avvio delle procedure per la costituzione dell'orchestra di fiati dell'ente che dovrebbe sparire per suonare l'inno ufficiale della provincia, cosa di cui sicuramente sentivano tutti la mancanza... Il filmato che qui posto prodotto direttamente dalla Provincia di Reggio Calabria, il testo in sovrimpressione è del portavoce del presidente, Antonio Latella. Le facce dei consiglieri provinciali sono autentiche, purtroppo. Come l'orgoglio per l'ultima trovata con cui buttare dalla finestra i soldi dei contribuenti...

La misteriosa cena con lo 007 di Favia, grillino ribelle



http://www.liberoquotidiano.it/blog/1077862/Favia-a-cena-con-007-privati--conto-pagato-dai-soldi-pubblici.html

Vietato cantare a Venezia! Lo ha deciso il sindaco talebano


Sabato 8 settembre 2012, Venezia, piazza San Marco, ore 21. Davanti alla Basilica di San Marco si ferma un gruppo di ragazzini di Praga. Posano gli zaini in cerchio e si mettono a intonare un canto di Chiesa. Sono un coro, forse parrocchiale, con il capocoro che li accompagna. Sembrano bravi, si forma un capannello di turisti e di veneziani che ascoltano incantati. I ragazzi omaggio il pubblico con un canto che ben conoscono tutti gli alpini: "Signore delle cime", che si intona per i loro caduti in montagna. Dura poco, perché arrivano subito due vigilasse e un loro collega, che interrompono la magia. Il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, ha firmato una ordinanza sul decoro della piazza. E alle due vigilasse (una soprattutto) quei canti non piacciono. Il vigile maschio dissente (al cronista ammette "fosse per me ci vorrebbe più buon senso"), ma la donna sua superiore è inflessibile: basta canti, via da San Marco quei ragazzini che turbano il decoro. Una figuraccia in più che l'Italia ha fatto davanti ai turisti di ogni paese del mondo.

Hai visto quanto è bella Londra? Su Radio Rai lo chiedono a una cieca!!!



Giovedì 5 settembre su Radio Rai 1 alla trasmissione "Zona Cesarini" il conduttore, Maurizio Ruggeri, infila una gaffe dietro l'altra intervistando Assunta Legnante, l'atleta diventata cieca nel 2009 che oggi ha conquistato medaglia d'oro e record del mondo nel getto del peso alle Paralimpiadi di Londra. Ruggeri le ha detto di invidiarla perché può godersi le bellezze di Londra. Lei ha risposto gentile che invidia chi ha gli occhi per vedere quelle bellezze... Lui non ha chiesto scusa, e ha insistito: "ma i profumi almeno li sente!". Dialogo surreale e pieno di gaffe. In queste Paralimpiadi l'unico vero handicap è quello di noi giornalisti, incapaci di raccontare qualcosa senza slogan e stereotipi...


Balduzzi parla, e lascia subito in mutande il primo italiano!




http://www.liberoquotidiano.it/news/Personaggi/1069191/Parla-il-ministro--il-passante-eroe-si-spoglia---Ci-lasciate-in-mutande-.html

Traballa Tripadvisor, il mito di Gnudi

http://www.liberoquotidiano.it/blog/1068003/Quante-fregature-su-Tripadvisor--Traballa-il-mito-del-ministro-Gnudi.html


2011 choc per Silvio: spesi 255 milioni anche in Olgettine


http://www.liberoquotidiano.it/news/home/1067651/Berlusconi-ha-speso-250-milioni-in-piu--prosciugato-dalle-Olgettine--.html

Romiti detta ancora la linea al Sole...





Lungo pranzo a Roma fra l'ex direttore del Corriere della Sera ed ora editorialista del Sole 24 Ore, Stefano Folli e il suo ex editore, Cesare Romiti. I due si sono trovati al ristorante il Moro, pochi metri dietro la Galleria Colonna. E hanno discusso animatamente del governo di Mario Monti e della situazione politica che appassiona ancora tanto Romiti, che ha compiuto a giugno 89 anni assai bene portati (unica traccia un fastidio alla gamba destra). Poi la discussione si è fatta fitta e il tono della voce si è abbassato. Chissà che segreti i due si sono confidati! Alle 15 circa sono usciti dal ristorante e Romiti ha offerto a Folli di continuare la lunga chiacchierata (anche per suggerire temi sulla crisi e i mercati) sulla sua Jaguar fiammante che lo attendeva con l'autista. Chi l'avrebbe detto che il vecchio manager Fiat è ancora in grado di ispirare le note politiche del Sole?



http://tv.liberoquotidiano.it/video/107334/Romiti-detta-ancora-la-linea-al-Sole-24-Ore.html