CHE DISASTRO CALABRESE TESTIMONIAL! Il 26 fa lo spot pro Kenya sul Tg1 e il paese sprofonda nella guerra civile...

Gianni Riotta l'aveva scelto come testimonial sul Tg1 per non scoraggiare gli italiani vacanzieri in Kenya. Così il 26 dicembre scorso, subito dopo la notizia sull'uccisione a pochi km da Malindi dell'animatore torinese Andrea Pace durante una rapina, il primo telegiornale italiano si è collegato per telefono con Pietro Calabrese, ex direttore di Panorama. Pronto, come molti vip italiani, a festeggiare in Kenya il Capodanno 2008. E lo spot sembrava riuscito: "Vengo a Malindi", ha raccontato Calabrese quella sera, "da tanti anni. E' un posto dove i rischi che si corrono sono certamente inferiori ai rischi che si corrono in una qualunque grande città italiana". Nemmeno otto ore dopo l'infausto spot di Calabrese il Kenya è precipitato nella guerra civile. Città messe a ferro e fuoco, centinaia di vittime civili, una chiesa bruciata con numerosi bambini periti nell'incendio. E la Farnesina, che già il 27 mattina aveva messo in guardia i turisti italiani dalla recrudescenza della criminalità comune, che ora consiglia a tutti di non partire per il Kenya, preparandosi ad organizzare il rimpatrio dei 3 mila italiani lì in vacanza. Compreso il serafico e sfortunato Calabrese...

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Stimato Direttore, non è carino sbertucciarsi tra colleghi (Bechis vs Calabrese). Conceda però ad un quisque de populo di sottolineare il triste Panorama dell'informazione italiana: Calabrese, benché in meritate ferie (meritate anche dai lettori!), o capisce poco oppure ha portato con sé la "solita" comoda casacca che rende i suoi interventi "impermeabili" alle notizie reali.

Anonimo ha detto...

Stimato Direttore, non è carino sbertucciarsi tra colleghi (Bechis vs Calabrese). Conceda però ad un quisque de populo di sottolineare il triste Panorama dell'informazione italiana: Calabrese, benché in meritate ferie (meritate anche dai lettori!), o capisce pochino oppure ha portato con sé la "solita" comoda casacca che rende i suoi interventi "impermeabili" alle notizie reali.

Anonimo ha detto...

Esimio Direttore,

a sproposito di Gauche Caviar e panettoni... a metà dicembre, passeggiando per regali, avevo inviato a Dagospia questa breve nota (che purtroppo non ha trovato ospitalità).

Qualora ritenesse tali righe non lesive per alcuno, Le sarò grato per un giudizio in merito alla dignità della cronaca.

Distinti saluti



"MIMÌ METALLURGICO"

Stimato Dago,

permette una considerazione, pacata, a margine delle polemiche per la passerella istituzionale alla Scala (con il tepore della ThyssenKrupp ancora nel cielo, ma altrove)? Non me ne sarà forse grato, ma potrebbero giovarsi della mia riflessione quei Suoi lettori e collaboratori ormai scettici nel ricredersi sulle sorti ultime del nostro amato Paese.

Michele Santoro, dopo la commossa maratona dell'ultimo "AnnoZero", ancora sabato 15 alle 13:30 non allontanava da sé l'amaro calice del militante metallurgico e, impavido paladino della causa... aperitivo chez "Achilli al Parlamento" tra leccornie, cognac del secolo XVIII ed altre bottiglie attorno ai tre o quattro zeri (migliaia di euro ciascuna, ovvero dozzine di "quelle" buste paga).

Abbia pazienza un istante più a lungo: il mio interlocutore - tale infrequentabile Roberto - è un infame stronzo e cinico sciacallo, e vorrei perciò subito scongiurare che un paio di tartine, fossero anche state di beluga, al foie gras, alle erbe di Provenza, ma più probabilmente di magnifico Tartufo italico, possano divenire il pretesto per tacciare di demagogia (e non solo postuma) l'opera televisiva omnia del più autentico Martire nazionale.

Ascolti piuttosto il cuore, miscredente d'Agostino! È Natale, e assieme a grandi e piccini anche "DagoSpia" può ben osservare il fioretto di credere ad una favola bella.

Si persuada dunque che il nostro Eroe di Strasburgo fosse lì per scegliere, appunto tra un sorso millesimato ed una squisita prelibatezza, i più raffinati pensieri da far giungere nella casa di ciascun orfano, accompagnando il nobile gesto ad ispirate dediche per le vedove degli Acciai Speciali.

Auguri

Anonimo ha detto...

buon anno Direttore! gb

Bechi'sblog ha detto...

Ringrazio per il buon anno. E a Jacopo rispondo: siamo giornalisti. Criticabile e sbertucciabile io come chiunque altro (altrimenti saremmo una casta intoccabile). Si può benissimo godersi il tepore del sole anche in inverno, ma se la conoscenza di un paese si basa su qualche festa in villa di amici e di una sola spiaggia e un solo mare bisognerebbe astenersi da analisi approfondite sulla sicurezza di un paese. Quanto a Mimì metallurgico, qui la lettera è pubblicata, perché non c'è alcun tipo di censura preventiva. Per pubblicarla sul giornale però ci vuole un nome e un cognome... Grazie e auguri a tutti

Anonimo ha detto...

Stimato Bechis,

l'episodio è autentico, altrettanto il disgusto (soprattutto per la "prosa" delle mie considerazioni su Santoro).

Non me ne vorrà il Protagonista per quello spiraglio di luce fredda, né Dagospia per la delazione.

La ringrazio per l'ospitalità elettronica e per l'intelligenza che esprime nel Suo lavoro.

P.S. Non ho ambizione sufficiente per un'eventuale visibilità sul Suo Quotidiano, ma tengo al contempo ad accennare che questo evidente pseudonimo non vale a tutelare il sottoscritto da eventuali responsabilità (presso le sedi preposte).

Unicuique suum... carbone, con ossequio