Inchieste piene di bufale. Così da un anno si tenta il placcaggio a Berlusconi

Tutto per uno scandalo da 560 euro. E’ per tre carte di credito American Express che si erano viste chiedere rimborsi di 689 euro invece dei 129 attesi che la procura di Trani ha messo sotto controllo il telefono del direttore del Tg1, Augusto Minzolini, del commissario dell’Authority Giancarlo Innocenzi e intercettato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il suo sottosegretario Paolo Bonaiuti, decine di ministri e viceministri, segretari di partito, leader politici di maggioranza e opposizione. Uno di quei tre che giustamente protestavano per gli interessi esorbitanti era un ufficiale della Guardia di Finanza. Ha fatto denuncia alla procura di Trani e dopo settimane di indagine il pm Michele Ruggiero ha trovato altri due clienti American Express nelle stesse condizioni. Ai tre probabilmente grazie a super interessi sono stati prelevati quei 560 euro di troppo. Il pm di Trani a quel punto ha sequestrato ad American Express tutti gli atti relativi alle carte “Blue” rateali, sperando di trovare altri interessi da usuraio. Messi sotto inchiesta tutti i vertici italiani della compagnia americana. Pur avendo tutta la documentazione in mano, un gip deve avere autorizzato incomprensibili intercettazioni telefoniche ai manager American Express. Uno di questi è stato ascoltato mentre diceva: “al tg 1 ci penso io”. Probabilmente il mestiere di quel manager era cercare di attutire la portata della notizia, e magari di non creare ad American Express un danno di immagine assai più rilevante di quei 560 euro. Avrà chiamato le principali testate giornalistiche. Anche il direttore del Tg1 per dire: “non amplificate la notizia”. Così i magistrati di Trani hanno deciso di tenere sotto controllo tutte le mosse e le telefonate del direttore del Tg1. E hanno scoperto l’acqua calda: lui (e perfino i manager di American Express) avevano rapporti con i potenti. Minzolini addirittura con il presidente del Consiglio e i ministri! I pm si sono ingolositi: guarda che roba capitava loro fra le mani. Brogliacci da titoli di prima pagina dei giornali! Cose che sulla spiaggia di Trani non capitavano da almeno 6 anni, quando un altro pm (caso fotocopia) pensò bene di avviare da lì una sfortunata “banco poli” poi finita nel nulla: inchiesta su Banca 121, bufera in borsa sul Monte dei Paschi di Siena, iscritto nel registro degli indagati il Governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio. Quest’atto che era segretato naturalmente finì dopo pochi giorni sulle prime pagine dei giornali. I politici chiesero le dimissioni di Fazio e da lì iniziò la parabola discendente del Governatore. Il procuratore capo si infuriò con il pm, ma ormai la frittata era fatta. E il danno non riparato dalla successiva assoluzione di tutti gli indagati: l’inchiesta non stava in piedi. Non sta in piedi, a leggere le prime ammissioni ufficiali dei fatti, nemmeno l’inchiesta di oggi. Sarebbe un sollievo pensare che tutto sia dovuto solo alla voglia di protagonismo di qualche inquirente. Ma siccome Trani arriva dopo Fastweb-Telecom, che arriva dopo il fango gettato sulla cervicale di Guido Bertolaso dalla procura di Firenze che solo poche settimane prima aveva contribuito a mettere nel ventilatore il fango del pentito Gaspare Spatuzza, e arriva dopo l’allegra gestione a Bari del caso Patrizia D’Addario, che arrivava dopo lo “scandalo Noemi”, beh, qualche cattivo pensiero comincia ad arrivare. Immaginatevi il Berlusconi di fine aprile 2009: al massimo della popolarità, calato nel dramma del terremoto de L’Aquila, con davanti il passaggio che sembrava trionfale delle elezioni europee e l’organizzazione del vertice del G8. L’opposizione quasi non esiste, Walter Veltroni è saltato, Dario Franceschini sta gestendo l’agonia del Pd, Francesco Rutelli sta preparando le valigie. Berlusconi rischia di fare bingo per anni. E’ lì che salta fuori il punto debole del Cavaliere: il gentile sesso. Spunta Noemi e si prova senza successo a imbastire una sorta di caso di pedofilia. Ma l’arma è spuntata e davvero abborracciata. Tiene qualche settimana, ma diventa un buco nell’acqua. Lo fa anche il Pd, con una campagna elettorale lontana dai guai veri dell’Italia e centrata sulle questioni familiari/sessuali di Berlusconi. Arriva il G8, un successo. E il cavaliere sembra più forte di prima. Così spunta fuori Patrizia D’Addario. La debolezza di una notte di Berlusconi. Si monta la panna all’inverosimile. Ma alla fine sembra una maionese: non funziona, si squaglia. Disperazione assoluta: Berlusconi è ancora lì, tutto il potere nelle mani. E i sondaggi sono feroci con l’opposizione. Comincia a stancare perfino Antonio Di Pietro, che fino a lì ha divorato centimetro dopo centimetro lo spazio vitale degli alleati. Così spunta un evergreen: Dell’Utri, Palermo, la mafia, l’origine oscura dei capitali di Berlusconi, lo scudo fiscale che serve ancora a coprirla e farne perdere le tracce. Si trova il pentito, Spatuzza. Ma è un vero disastro e il castello frana al primo tentativo di conferma. E’ un dramma. Siamo alle porte della campagna elettorale per le regionali, e in Lazio scoppia anche il caso di Piero Marrazzo. Berlusconi supera tutto, non si riesce ad abbatterlo né con i vecchi né con i nuovi metodi. Quante carte restano? Il Cavaliere ha dalla sua più di una brillante operazione: via i rifiuti da Napoli, consegna record delle case ai terremotati de L’Aquila, il successo del G8. Pierferdinando Casini scherza: questo non è un governo Berlusconi, mi sembra il governo di Guido Bertolaso. Già. Sembrava proprio così. E a febbraio scattano gli arresti alla cricca degli appalti. Ci sarà chi ne avrà combinate di tutti i colori. Ma fin dall’inzio l’inchiesta sembra puntare a Bertolaso. L’ordinanza di arresto firmata dal gup di Firenze si sofferma per pagine a pagine sui massaggi del capo della protezione civile. Sostiene che in un caso sicuramente c’è stato un rapporto sessuale. Negli altri non è chiaro, ma lui voleva sempre una “certa Francesca”. Lo scopriremo dopo leggendo tutti i rapporti dei Ros: quando il gup gira intorno alla “certa Francesca” sa benissimo chi è: i Ros da settimane l’hanno identificata e perfino interrogata. Sanno tutto anche dell’altra massaggiatrice. Ma si preferisce il dubbio e si lascia il mistero. Che diventa fango. L’Aquila? Terra di sciacalli, altro che ricostruzione. E poco importa che gli sciacalli lì non abbiano avuto nemmeno una commessa. Bertolaso? Un assatanato di sesso. Falso, ma intanto il fango gira. Il G8? Solo corruzione e favori, la cricca degli appalti. Prove nessuna: l’unica è arrivata l’altro giorno dal Tar del Lazio, che ha annullato un appalto della cricca. Quello dell’auditorium di Firenze che nell’inchiesta sembrava raccomandato da Walter Veltroni e vinto da un imprenditore romano. Per il Tar irregolare quello, regolari le gare per la Maddalena. Ma non importa: il biglietto da visita del Cavaliere è stato frantumato, distrutto in mille pezzi nell’immaginario collettivo. Ora arriva Trani. A guardarla di penale nulla davvero. Ma di effetto politico in piena campagna elettorale, tanto. Volete che un Di Pietro o un Bersani non agguantino al volo la pappa graziosamente preparata? Sembra già di sentirli nei comizi: “La gente va in cassa integrazione, diventa disoccupata, non arriva alla fine del mese e Berlusconi a chi pensava? A Santoro, a come farlo fuori”. Che meraviglioso assist da Trani. Sembra chiudere il cerchio. Si posa beato sul pasticcio dei Tar che hanno fatto fuori il Pdl da Roma e sconcertato gli elettori. Rischia di funzionare questa volta. Ma tutto questo è solo un cattivo pensiero. E bisogna rifarsi a una massima di Giulio Andreotti: a pensare male si fa peccato. E talvolta ci si azzecca.

8 commenti:

ciao ciao ha detto...

franco bechis , fatti dare un'occhiata ai neuroni...

Anonimo ha detto...

è anche il berlusca che se le cerca...perché non fa la riforma della giustizia,ad esempio?
lui parla, parla, parla (le chiacchere stanno a zero, come suol dirsi a roma) mentre i magistrati fanno, spiano e calunniano...

AMSICORA

Anonimo ha detto...

sei diventato servo anche tu.. quand'egli crollerà sarai nient'altro che una pecora smarrita.

Bechi'sblog ha detto...

Ha ragione Amsicora. Non ci si ouò lamentare delle intercettazioni o del sistema giudiziario quando si è stati capo del governo 8 anni e nulla si è fatto di quel che si è detto. Quanto ai coraggiosissimi anonimi critici, io non ho mai lavorato per Silvio Berlusconi a cui non devo nulla. Faccio qusto mestiere da 30 anni e continuerò a farlo spero anche quando il Cavaliere non farà più politica. Dico quel che penso, e ne sono convinto. Soprattutto lo dico mettendoci la faccia e la firma. A differenza di chi insulta con i pizzini mafiosi e anonimi...

Pinovisa ha detto...

Egregio Direttore,
ormai è roba vecchia. Berlusconi esce sempre rafforzato da questi goffi tentativi di affossarlo. La gente non è stupida come crede la sinistra supportata dalla magistratura.

Anonimo ha detto...

Caro Bechis, la tua è proprio quella opinione di coloro che guardano, con i paraocchi che vi sa mettere Berlusconi, travisando e negando la verità lampante dei fatti! Svegliati e cerca di mettere un filtro al tuo cervello! Possibile che non riesci a ragionare con la tua materia grigia, senza lasciarti impapocchiare dalle bugie di Be...ni?!!!

Ale ha detto...

Gentile Franco Bechis, raramente mi è capitato di vedere un esempio di giornalismo becero e sconclusionato come quello espresso in questo pezzo. In poche righe ha liquidato come bufale o fregnacce indagini e processi che, poichè ancora in corso o addirittura appena iniziati, meriterebbero per lo meno il beneficio del dubbio. Ed invece no. A lei no serve leggere le carte per sentenziare che Spatuzza è un pentito-bluff, cosi come non esita a derubricare il caso D'Addario ad una questione di sesso, ben conoscendo le candidature che si scambiavano per questi favori sessuali. Nelle valutazioni a questo ultimo scandalo però rende effettivamente al meglio quando, con una strafottenza imbarazzante, sentenzia che le indagini sono basate su fumo (ovviamente a lei non serve leggere le carte o le intercettazioni per stabilirlo) e il polverone ha solo uno scopo politico. E le minacce a Innocenzi da parte di un presidente del Consiglio che tenta di tappare la bocca a chi non gli piace? Ma stiamo scherzando?! E mentre il presidente del consiglio tenta pateticamente di farla diventare una questione di violazione di privacy, gli smidollati come lei ci vengono a raccontare che solo gli ingenui non sanno che I vertici Rai e l'AgCom hanno contatti con la presidenza del consiglio ergo è normale che sua maestà chiami gli organi di controllo per intimare di chiudere una trasmissione che a lui non piace. Solo un consiglio: provi a usare il suo senso critico e cerchi di riappropriarsi della sua dignità.

Anonimo ha detto...

Dott. Bechis
Lei, come sempre ha esposto la situazione com'è.
Grazie