PSICODRAMMI/EZIO MAURO aveva bisogno di una casa. La comprò da chi cercava quei soldi per fare causa a Repubblica
LO SVENTURATO PROFUMO CHIESE AIUTO A CELLI PER FERMARE LA GABANELLI
Da Italia Oggi in edicola/ Clamorosa scoperta archeologica: in Rai hanno trovato una che è stata raccomandata
Ci sono voluti più di 50 anni, ma alla fine le lunghe ricerche hanno avuto successo: in Rai hanno scoperto che una dipendente è stata raccomandata. Addirittura lottizzata dall'ex presidente del consiglio, Silvio Berlusconi. Si chiama Debora Bergamini, fa il direttore marketing dell'azienda di viale Mazzini in cui è stata catapultata dopo un breve rodaggio come assistente di Berlusconi. Per fare emergere lo scandalo ci sono voluti naturalmente lunghi appostamenti e mesi, se non anni, di intercettazioni telefoniche e ambientali. E per rivelarlo a tutti la caparbietà di un pool di cronisti, quello di Repubblica, che hanno offerto la primizia accompagnata da commenti grondanti indignazione. Il caso Bergamini getta una macchia su una vita aziendale - quella della Rai - di tradizionale e fiera indipendenza dalla politica in genere e dai governi in carica. Fin dal giorno della sua fondazione la Rai è stata presa a modello da tutti i grandi network internazionali per una passione innata per le notizie e l'orgoglioso motto «il mio unico azionista è il telespettatore». Nelle scuole di giornalismo si citano sempre i celebri direttori del Tg unico, poi del Tg1, del Tg2, del Tg3, dei radiogiornali, delle testate satellitari per la schiena sempre dritta e il coraggio con cui si negarono al telefono e in caso contrario mandarono a quel paese presidenti del consiglio, da Alcide De Gasperi a Romano Prodi passando per i vari Amintore Fanfani, Giulio Andreotti, Bettino Craxi e - certo - anche Berlusconi. Solo qualche settimana fa si sono svolti nell'indifferenza generale i funerali di un ex direttore del tg, tale Enzo Biagi, licenziato dall'azienda di viale Mazzini perché fannullone e scarsamente preparato. Quando Ted Turner fondò la Cnn, per reclutare i giornalisti volle prendere ad esempio i celebri concorsi con cui si erano costruite nella lontana Italia fiori di redazioni giornalistiche invidiate in tutto il mondo: gente preparatasi a lungo sui libri, addestrata quasi militarmente a tenere dritta quella maledetta schiena. Alla Harvard business school esiste addirittura un corso di laurea dove si insegna il modello di governance della Rai: un consiglio di amministrazione indipendente, eletto dai telespettatori fra una rosa di candidati selezionata con criteri durissimi dalle principali università internazionali. Come fra le maglie strettissime di un sistema così consolidato abbia potuto infilarsi - forse di notte - una Bergamini è mistero che solo quel diavolo di Berlusconi potrebbe rivelare. Giusta l'indignazione generale. Appare fin poco la «class action» minacciata dall'Usigrai, il sindacato di quelli dalla schiena dritta. L'Italia non si meritava tanta vergogna. Vi pare?
CASO RAI, QUANTE FACCE DI TOLLA! VOGLIAMO CHIEDERE A CELLI?
ALTRO CHE POLITICA! OGGI E' IL 90° GIORNO DI TRATTATIVA PER DARE UN GOVERNO A TELECOM. Tutti divisi sul ritorno di Bernabè in conflitto di interessi
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Lo stesso ministero della pubblica istruzione che ha promosso la meritoria campagna contro il bullismo nelle scuole, lo stesso governo che ha giustamente stigmatizzato i recenti episodi di violenza negli stadi ha proposto nelle ultime settimane agli istituti superiori di ogni ordine di mettere in mano ai ragazzi che li frequentano, di età compresa fra i 14 e i 18 anni, una pistola o un fucile ad aria compressa. Naturalmente non per puntarla alla tempia del proprio compagno di banco (anche se la tentazione sarà forte). Ma per usarla in un nuovo corso di tiro a segno alternativo alla più classica ora di educazione fisica. La proposta è su carta intestata del ministero guidato da Giuseppe Fioroni . Ad alcuni istituti sta arrivando proprio in questi giorni la missiva ministeriale e la documentazione della Federazione di tiro a segno. Un fatto considerato dal ministero ordinario, perché le ore alternative all'educazione fisica sono previste dalla normativa vigente e possono essere utilizzate per l'insegnamento delle principali discipline olimpiche, e quella del tiro a segno lo è. Ma i primi indignati e polemici rifiuti della proposta indicano quanto fosse inopportuna quella circolare «ordinaria» e quanta leggerezza l'abbia accompagnata. Non si vuole qui demonizzare uno sport, certo non fra i più popolari, che ha una sua dignità e un discreto seguito al di là dell'appuntamento olimpico. Mettere però una pistola o un fucile ad aria compressa nelle mani di ragazzi di quella età, insegnare a prendere la mira e non sbagliare bersaglio non sembra in questo momento la principale urgenza educativa degli adolescenti. Anzi, volendo loro insegnare solo uno sport, si rischia di trasmettere ben altro di cui gli stessi solerti educatori presto potrebbero lamentarsi. Un fatto piccolo, probabilmente ancora circoscritto a un numero limitato di istituti secondari, ma rivelatore di una mentalità che merita attenzione. Della scuola, dell'emergenza educativa evidente nei comportamenti di giovani e neo-adulti, non si occupa più nessuno. Qualche baruffa sulle risorse da assegnare all'uno o all'altro, qualche spot buono per ritagliarsi un po' di pubblicità a buon mercato sui media (come nel caso del bullismo), chissenefrega poi di un sistema di istruzione che non forma e non educa. La questione educativa dovrebbe essere al primo punto dell'interesse dei vari schieramenti politici e non lo è per nessuno. Ci si accapiglia su qualche precario da riassorbire magari per metterlo proprio dietro al tiro a segno, ma non ci si preoccupa delle formazione dei ragazzi. Salvo accorgersene quando la domenica spaccano qualche stadio...
BUTTIGLIONE 2/ Le mosse di Berlusconi gli fanno venire mal di testa e lui reagisce con l'imprecazione gentile..In tedesco...
Tutto questo can can di Silvio Berlusconi ha provocato un certo mal di testa a Rocco Buttiglione. Che proprio mentre commentava gli avvenimenti, ha battuto una zuccata mentre era al telefono con me che lo stavo intervistando... Ecco la registrazione in diretta, con tanto di imprecazione politically correct: in tedesco, e gentile...
BUTTIGLIONE 1/ Da Italia Oggi in edicola: la stizza per la svolta di Berlusconi
Da Italia Oggi in edicola/ DINI BENEDICE LA SVOLTA DI BERLUSCONI
CROZZA, FINE DELLA SATIRA
Lo spirito di Veltroni
Questo video risale a qualche settimana fa, ma vale la pena rivederlo all'indomani della telefonata di Walter Veltroni a Maurizio Crozza, di cui parleremo nel prossimo post. Perché rende evidente la presenza di spirito del nuovo segretario del Partito democratico (che di spirito ne ha quanto una patata...)